Milano

Lombardia, Anelli: “Lega, è tornato l'entusiasmo. E ora l'autonomia...”

di Nicolò Rubeis

Il capogruppo della Lega in Regione Roberto Anelli: “Crescita della Lega? Me l'aspettavo, traino Fontana, Salvini e Calderoli”. L'intervista

Lombardia, Anelli: “Lega, è tornato l'entusiasmo. E ora l'autonomia...”

"Una crescita della Lega me l'aspettavo, perché quando giravo per i gazebo vedevo che le persone raccoglievano volentieri il materiale, a differenza di qualche mese fa". Roberto Anelli è il capogruppo della Lega in Regione Lombardia. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano commenta i risultati delle urne: "L'entusiasmo è ricomparso e militanti, anche nella Bergamasca, sono ritornati a essere attivi e motivati. Questa è per noi la cosa principale".

Anelli, questa crescita del Carroccio a cosa è dovuta?
Due motivi: intanto erano elezioni regionali e quindi gli elettori hanno visto in Attilio Fontana una figura capace, nonostante il fango che gli è stato gettato addosso. L'altro aspetto da non sottovalutare è che il nostro leader Matteo Salvini come ministro delle Infrastrutture si sta muovendo molto bene.

Aver accelerato sull'autonomia e aver ripreso a parlare di temi del Nord ha aiutato?
Sicuramente è servito anche l'ottimo lavoro che sta facendo il ministro Roberto Calderoli. Ma questa crescita è legata a un insieme di situazioni che hanno portato la Lega a essere ancora più credibile, rispetto ai tempi dei governi composti da un'accozzaglia di partiti che ci impedivano di portare avanti i nostri programmi.  

Il centrodestra, Lega compresa, non riesce però a sfondare nelle grandi città.
E faccio fatica a capire. Per la Lega sarà che siamo un partito che ama più i territori dei salotti. E di conseguenza i salotti ci penalizzano. Non c'è alternativa. Nelle province il centrodestra tiene alla grande, nelle città la cosa cambia completamente, è così da anni.

A Bergamo, il suo territorio, la Lega ha scelto i candidati con le primarie.
Io ho sempre chiesto alla mia circoscrizione di esprimere il loro candidato per le regionali. Di fatto queste primarie in piccolo le ho sempre fatte fare. Non vedo nulla di particolare nel fatto che i militanti esprimano una serie di nomi di candidati che possano essere rappresentativi sul territorio.

Il risultato della Lega è di buon auspicio anche in vista del completamento dei vari congressi provinciali in Lombardia?
Le vicende degli ultimi mesi dall'esterno si potevano leggere come una contrapposizione a Salvini. Ma  dall'interno vedo positivamente, anche per il futuro, che tra i leghisti stia rinascendo lo spirito di militanza. Il coinvolgimento che purtroppo per diverse ragioni era venuto meno, oggi sta aumentando ogni giorno.

In Lombardia sarà una giunta a trazione Fratelli d'Italia?
Non ci hanno né doppiato né triplicato come si diceva. In questa legislatura noi eravamo il 60% del Consiglio regionale ma abbiamo sempre avuto un grande rispetto per i nostri colleghi del centrodestra: ognuno di noi è stato fondamentale per portare avanti la battaglia. Se sommiamo il nostro risultato con quello della lista di Fontana siamo quasi pari. Credo che in questa legislatura la maggioranza possa andare avanti compatta come in quella appena conclusa, senza nessuno squilibrio.

Sperando che questa sia anche la legislatura dell'autonomia?
Spero proprio che arrivi il prima possibile. E l'autonomia non vuol dire più soldi per la Lombardia ma che le decisioni in vari campi saranno prese dalla Regione. E secondo noi, a parità di risorse, potremmo fare sicuramente meglio, risparmiando fondi che potranno essere reinvestiti.  








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