Milano
Lombardia, centrodestra prende capoluoghi ed espugna Sesto
Amministrative, il centrodestra batte il centrosinistra in tutti e tre i capoluoghi di provincia dove si votava, cioè Monza, Lodi e Como. E a Sesto
Lombardia, centrodestra prende capoluoghi ed espugna Sesto
Il centrodestra al secondo turno delle amministrative batte il centrosinistra in tutti e tre i capoluoghi di provincia dove si votava, cioè Monza, Lodi e Como. E ha prevalso anche a Sesto San Giovanni, l'ex Stalingrado d'Italia, governata ininterrottamente dalla sinistra dal Dopoguerra ad oggi
I RISULTATI - È una vittoria oltre ogni aspettativa quella del centrodestra al secondo turno delle elezione amministrative in Lombardia, visto che ha battuto il centrosinistra in tutti e tre i capoluoghi di provincia dove si votava, cioè Monza, Lodi e Como, e ha prevalso anche a Sesto San Giovanni, l'ex Stalingrado d'Italia, governata ininterrottamente dalla sinistra dal Dopoguerra ad oggi. A centrare quest'ultimo storico risultato è stato Roberto Di Stefano, candidato di Forza Italia, Lega e alleati centristi, nonché marito della pasionaria azzurra Silvia Sardone, consigliera comunale a Milano. La sua vittoria su Monica Chittò (Pd) arriva dopo una campagna elettorale molto accesa, la più calda dei 27 ballottaggi della regione, caratterizzata da una forte contrapposizione sul tema della moschea.
A Monza invece la storia si conferma, o meglio la maledizione che, da quando è stata introdotta l'elezione diretta del sindaco, ha sempre condannato le amministrazioni uscenti alla sconfitta nei tentativi di ottenere un secondo mandato. Roberto Scanagatti (Pd) non è infatti andato oltre il 48,6%, mentre Dario Allevi, ex presidente della Provincia, è arrivato al 51,3% con una differenza di circa 1.000 voti.
A Lodi, dove il Pd paga senz'altro l'arresto dell'ultimo sindaco Simone Uggetti, a riportare il centrodestra al governo della città dopo 20 anni è stato però anche il vecchio strumento dell'apparentamento, che ha permesso alla leghista Sara Casanova di vincere con l'appoggio formale di Lorenzo Maggi, ex capogruppo di Forza Italia che al primo turno aveva corso da solo.
A Como, dove rispetto al primo turno l'affluenza è calata di 11 punti percentuali, il nuovo sindaco è Mario Landriscina (52,68%), coordinatore e fondatore del 118 lariano, che è stato sostenuto da tutto il centrodestra e dalla lista civica Insieme per Como. Ha battuto l'imprenditore Maurizio Traglio, candidato del Pd. Il calo del numero dei votanti su scala regionale, 44,28% contro 54,1% di due settimane fa, è stato comunque decisivo