Milano

Lombardia, Chiappucci tira la volata per Letizia Moratti

di Nicolò Rubeis

L'ex ciclista è candidato a Monza per l'ex vicepresidente lombardo: "Determinata e concreta. Giovani e sicurezza stradale le mie priorità". L'intervista

Lombardia, Chiappucci tira la volata per Letizia Moratti

Claudio Chiappucci detto 'El Diablo' è un ex ciclista, vincitore di una Milano-Sanremo, di tre tappe al Tour de France e di una al Giro d'Italia. Alle regionali in Lombardia correrà a Monza nella lista civica di Letizia Moratti. L'ex sindaca di Milano, indietro nei sondaggi, è chiamata a ribaltare i pronostici. Chiappucci, che in passato a Varese è stato l'assessore esterno allo Sport nella giunta leghista di Aldo Fumagalli, intervistato da Affaritaliani.it Milano paragona l'impresa che attende Moratti a quella che fece lui nel 1992: "Vinsi la tappa del Sestriere riuscendo a rivoluzionare i piani di chi era davanti a me".

Chiappucci, per Moratti una corsa a ostacoli?
Sicuramente una corsa a tappe, nemmeno troppo lunga. Ogni giorno devi costruirti un vantaggio. Ma io Moratti la vedo molto tranquilla. Parla schiettamente con le persone senza termini difficili da comprendere.

Perché si è candidato proprio con Moratti?
Al di là del colore politico, io guardo più a quello che Letizia rappresenta: la stimo per quello che ha fatto, ed è determinata e concreta. Moratti è una donna d'esperienza e io credo molto nella concretezza delle persone, specie di chi ci mette la faccia non soltanto per ambire a una poltrona.

Il suo impegno per la Regione?
Mi piace credere in quello che faccio. Mi concentrerò su due temi in particolari: i giovani, a cui bisogna dare dei valori, e la sicurezza stradale.

Strade insicure per le biciclette?
E non solo. Molte persone perdono la vita in bici e rischiano costantemente anche i pedoni. E poi occorre regolamentare i monopattini, introducendo il casco ed eliminando la possibilità di guidare con gli auricolari. Io quando mi alleno ho la testa che si gira quasi a 360 gradi per capire cosa succede intorno.

Nel 2026 ci saranno anche le Olimpiadi.
Una grandissima opportunità e bisogna farsi trovare pronti. Le Olimpiadi non arrivano tutti gli anni, ma sono una sfida. Se qualcuno non si mette lì a lavorarci diventa dura…

Cosa non la convince del presidente Attilio Fontana?
È stato sindaco a Varese, anche se non ci siamo incontrati in quegli anni. Lui non lo conosco, ma conosco Moratti: mi piace come persona, so quanto lavora e già in passato è riuscita ad affrontare sfide importanti. Peccato perché non ho visto confronti politici, quando io, in genere, se devo confrontarmi lo faccio con schiettezza, anche se devo rendermi impopolare.

Pensa che la Lega non riesca più a incidere in Lombardia?
C'è un'evoluzione e i cambiamenti ci sono in tutti i partiti. I programmi della Lega negli anni sono stati diversi e adeguati alla coalizione. Governando con Pd e M5s non fai l'autonomia. E la gente è anche un po' stufa di andare a votare dopo tante promesse non mantenute. Questo è un sentore che c'è: le persone vogliono essere ascoltate e capite.

I problemi principali per lo sport?
Intanto assicurare la formazione e investire anche su chi la formazione la impartisce. Poi ricominciare a dare valori riportando umiltà. E aiutare anche le realtà più piccole o quelle locali.

Potrebbe essere lei il futuro assessore allo Sport per Moratti?
Di sicuro non mi candido per fare il ministro del bilancio... Mi piacerebbe vedere meno politica e più sport, con persone che possono mettere in campo la propria esperienza. E anche gli stessi sportivi andrebbero accompagnati nel loro post-carriera. Molti, quando smettono, hanno problemi di depressione. Portare il proprio vissuto in politica potrebbe essere un primo passo.








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