Milano
Lombardia, Figini: "Moratti non ci toglierà un voto, FI resta valore aggiunto"
Regionali, l'intervista di Affaritaliani.it Milano a Fabrizio Figini: "Fontana vincerà nuovamente. E Forza Italia resta un punto di riferimento per le imprese"
Lombardia, Figini: "Moratti non ci toglierà un voto, FI resta un valore aggiunto"
"Il sentore comune, e non quello dei palazzi, mi porta a credere in una vittoria del centrodestra. Attilio Fontana è stato il sindaco di tutti i lombardi e ha gestito la Regione come se fosse una grande città". Fabrizio Figini, vicesindaco di Varedo in quota Forza Italia e responsabile della segreteria politica della direzione Istruzione e Innovazione della Regione Lombardia, si candida dalla Brianza per entrare al Pirellone. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano si dice convinto del ruolo degli azzurri nella coalizione: "Gli imprenditori, quando vogliono avere un punto di riferimento, si rivolgono sempre dove c'è più competenza e bussano alla porta di Fi".
Figini, le opposizioni criticano la Regione per la gestione della pandemia.
La pandemia ci ha trovato inizialmente in difficoltà, ma dobbiamo anche ricordare che non abbiamo avuto protezione dal governo Conte. La Regione si è trovata da sola a gestire un crisi del genere. Mi domando come sia stato possibile che lo Stato non abbia percepito che stava arrivando una situazione così devastante. Ma la Lombardia ha risposto bene, basta guardare al fatto che abbiamo somministrato oltre 100mila dosi di vaccino al giorno grazie anche a un uomo molto pratico come Guido Bertolaso.
E non grazie a Letizia Moratti, ex assessore al Welfare prima di candidarsi con il supporto del Terzo polo?
Politicamente c'era lei, ma a capo di tutta l'organizzazione c'era Bertolaso che era anche commissario. Lui è andato nei centri e negli ospedali e lui ha messo in piedi la campagna. I lombardi hanno tutti percepito che volevano lasciarci soli e farci affondare ma siamo riusciti a resistere.
Anche grazie al Piano Lombardia da quattro miliardi messo in campo dalla giunta Fontana.
Questi quattro miliardi non erano scontati, per una manovra mai vista in 20 anni che sicuramente rilancerà - e sta già rilanciando - la nostra economia. Un altro punto a favore di Fontana è stato poi aver ottenuto le Olimpiadi. I cittadini magari lo percepiranno dopo ma sarà un traino come nel post Expo, un evento mondiale che ha avuto ricadute di cui Milano sta ancora beneficiando.
Pensa che Moratti e il Terzo polo ruberanno voti a Forza Italia?
Tutte le volte si dice che Fi è schiacciata tra fuochi o tra due mondi, ma io ritengo che alla fine rimaniamo sempre essenziali con il nostro bagaglio di valori liberali e cristiani radicati nel territorio lombardo, dove abbiamo diversi amministratori locali che arrivano da quel tessuto che ci ha sempre percepito essere in sintonia con il territorio. Da un lato c'è il populismo, dall'altro la capacità di fare cose concrete. Moratti non ruberà un voto in più di quelli presi dal Terzo polo alle politiche. La gente ha capito bene chi ha seguito la poltrona o la coerenza. E tra la copia e l'originale le persone scelgono sempre originale.
E allora perché un elettore di centrodestra dovrebbe votarvi?
Siamo una coalizione eterogenea. Noi, per quanto riguarda temi economici, siamo sempre sul punto: dare lavoro alle imprese è la cosa che continueremo a fare. E rispetto agli altri abbiamo anche una grande attenzione sul sociale. Fi tende sempre a trovare una mediazione, però a rialzo. Noi possiamo garantire coerenza nella gestione amministrativa. Nella maggioranza ognuno porterà i suoi, ma riteniamo che Fi possa ancora essere un valore aggiunto.
Qualcuno però ha lasciato Fi per candidarsi con un altro partito. Cosa ne pensa?
Faccio un grande in bocca al lupo a tutti quelli che hanno fatto scelte differenti, cercando anche freneticamente un posto o altre collocazioni. Ma la coerenza dei valori che ho sempre difeso, oggi più che mai, è una cosa che non avrei potuto ignorare. C'è gente che è stata nel partito per 20 anni godendo sempre della stella di Silvio Berlusconi. Poi, in momenti come questi in cui non avevano un seggio sicuro, hanno trovato nuovi spazi...
Pierfrancesco Majorino, candidato del Pd, ha anche il sostegno del M5s.
Noi non siamo quelli dei 'no' perché i cittadini lombardi vogliono ben altro, ossia lo sviluppo del territorio, logicamente compatibilmente con le norme ambientali. Il Pd si sta spostando sempre più a sinistra. In Lombardia siamo favorevoli alle infrastrutture per il territorio o ai termovalorizzatori. Voglio vedere come affronteranno questi temi nella coalizione di Majorino. Quello che non sono riusciti a fare nel Lazio lo hanno fatto qui sperando di fare una figura un po' meno peggio.
Figini, porterà la sua esperienza da amministratore al Pirellone?
Mi reputo un uomo del fare e ho fatto anche il consigliere provinciale. So cosa può fare un ente intermedio come questo, per esempio nel rilascio delle licenze. E credo che le province debbano tornare a essere eleggibili. Ma ritengo anche importante il rapporto tecnico che c'è tra i Comuni e le Regioni. Quelli più piccoli non hanno il ricambio di personale sufficiente e una soluzione potrebbe essere aprirsi alle nuove tecnologie senza le quali un'amministrazione non sta in piedi. A Cinisello Balsamo, per esempio, avevamo fatto una sperimentazione con la Blockchain per le pratiche sui nidi gratis che ci ha fatto risparmiare 3500 ore di lavoro pubblico.