Milano
Lombardia Film Commission: arrestati commercialisti vicini alla Lega. LE CARTE
Al centro dell'inchiesta, collegata a quella relativa ai fondi della Lega, c'è l'acquisto di un capannone a Cormano a prezzo gonfiato
Lombardia Film Commission: 4 arresti, 3 commercialisti vicini a Carroccio
Arresti domiciliari per 4 persone coinvolte nell'indagine sui fondi alla Lombardia Film Commission, societa' della Regione che si occupa di promozione cinematografica. L'ordinanza del gip di Milano sulla base di un'indagine del pm Stefano Civardi e dell'aggiunto Eugenio Fusco riguarda Michele Scillieri, Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni, commercialisti ritenuti vicini alla Lega, e Fabio Barbarossa, indagati a vario titolo per peculato, turbata liberta' nella scelta del contraente e sottrazione fraudolenta di pagamento delle imposte. Per la stessa vicenda a luglio era stato fermato Luca Sostegni, considerato il braccio destro di Scillieri. La misura cautelare e' stata eseguita dal personale del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. Ulteriori operazioni sono in corso, segnala una nota della procura di Milano. L'indagine si era concentrata sull'acquisto di un capannone a Cormano (hinterland milanese) a prezzo gonfiato da parte della Lombardia Film Commission, con un surplus di 400mila euro rispetto al suo valore iniziale. L'immobile era di proprieta' di una societa' in liquidazione, la Paloschi Srl, il cui amministratore era Barbarossa. A fare da tramite nell'operazione era stato Sostegni, mentre ad 'architettarla' - secondo le ipotesi investigative - i commercialisti vicini al Carroccio. Manzoni era stato nominato in quel periodo presidente della Lombardia Film Commission stessa.
Gip, da Di Rubba operazione appropriativa
"Gli elementi teste' analizzati inducono il giudicante ad attribuire all'operazione immobiliare natura sostanzialmente appropriativa, concretizzando di fatto l'impossessamento, da parte dell'allora presidente Di Rubba e dei suoi soldali, del capitale giacente sul conto della fondazione, vincolato alla destinazione pubblicistica e versato alla societa' immobiliare Andromeda". E' quanto si legge nell'ordinanza del gip.
Domiciliari per evitare rieterazione del reato
"Si ribadisce, pertanto, l'adeguatezza all'efficace contrasto del pericolo di reiterazione del reato della sola misura degli arresti domiciliari corredata del divieto di comunicare con i terzi estranei. La forma di cautela prescelta viene ritenuta, altresì, proporzionata alla gravità in concreto dei fatti addebitati e, di conseguenza, all'entità delle sanzioni presumibilmente da irrogare". Si legge ancora nell'ordinanza del gip che ha disposto l'arresto di tre commercialisti vicini alla Lega Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri nell'ambito dell'inchiesta della Procura sul caso della presunta vendita a prezzo gonfiato di un capannone a Cormano, nel Milanese, alla Lombardia Film Commission. "In conclusione -si sottolinea nell'ordinanza- ricorrono tutti i presupposti di legge, per l'applicazione nei confronti di Scillieri, Di Rubba, Manzoni e Barbarossa, in ordine ai reati loro rispettivamente ascritti, in via provvisoria, della misura cautelare degli arresti domiciliari, corredata dal divieto di comunicare con persone diverse da coloro che coabitano con l'indagato o che lo assistono".
Il commercialista: "Ne faremo altri mille..."
"Ne faremo altri mille… la prossima volta andrà bene, invece di 50 ne prendi 70…". Così Michele Scillieri, commercialista vicino alla Lega finito agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sul caso della presunta vendita a prezzo gonfiato di un capannone a Cormano, nel Milanese, alla Lombardia Film Commission, parlava ad Alberto Di Rubba, ex presidente della Lombardia Film Commission, anch'egli arrestato ieri. Il colloquio del 19 maggio scorso, intercettato dagli inquirenti, è contenuto nell'ordinanza del gip, che ha disposto gli arresti domiciliari per i due commercialisti e altre due persone. "Di Rubba e Scillieri a proposito della conclusione infelice dell'affare relativo alla fondazione e ai terreni (da intendersi il complesso immobiliare) concordano circa la necessità di superare il malcontento serpeggiante fra i sodali in conseguenza dei guadagni rivelatisi minori del previsto", si legge nel dispositivo.
Arrestato: "Seppi dell'affare nella sede della Lega"
Andrea Manzoni, commercialista e revisore contabile della Lega alla Camera, "ha riferito di avere appreso da Di Rubba", anch'egli commercialista e con lo stesso ruolo al Senato, "in occasione di alcune visite presso la sede della Lega in Milano via Bellerio del finanziamento erogato dalla Regione in favore della Lombardia Film Commission, finalizzato all'acquisto di un immobile, ove sarebbe stata trasferita la sede della fondazione". E' quanto si legge nell'ordinanza del gip di Milano, Giulio Fanales, che ha disposto l'arresto di Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri.
Dalle carte emerge una conversazione, intercettata a giugno, tra il commercialista Michele Scillieri e il cognato Fabio Barbarossa che amministrava l'immobiliare Andromeda, parlando con Scillieri, amministratore di fatto sia di Andromeda che di Paloschi srl, "in merito al mancato incasso degli assegni emessi" da Andromeda in favore della Paloschi "valutava - riassume il gip - l'opportunita' della distruzione dei titoli di credito, rimasti nelle sue mani, onde evitare la loro scoperta da parte delle autorita' inquirenti". Paloschi, infatti, non incasso' mai i 400mila euro in assegni pagati da Andromeda per il capannone e quei soldi presero altre direzioni. Sempre secondo le indagini, poi, Andromeda vendette, poi, alla Lombardia Film Commission il capannone per il doppio, 800mila euro. Un'operazione, scrive il gip, in cui i commercialisti hanno dimostrato "rara abilita'". Nell'affare della presunta compravendita gonfiata di un immobile a Cormano si penso' anche all'ipotesi di distruggere tracce di assegni che non erano stati incassati.
"Nessuno ci perdeva, poi è andata storta..."
"Quando all'inizio abbiamo fatto tutti i conti, nessuno ci perdeva. Quindi la proprietaria (sa intendersi Dubini Marianna) prendeva la sua parte; quello li' (da intendersi Sostegni) prendeva la sua parte; io (da intendersi Scillieri, tramite Barbarossa) prendevo la mia parte e voi (da intendersi Di Rubba e Manzoni) prendevate... E' andata storta ad un certo punto". Cosi' si esprimeva Michele Scillieri, ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su Lombardia Film Commission, in un'intercettazione inserita nell'ordinanza del gip, Giulio Fanales, che ha portato agli arresti domiciliari quattro persone: oltre a Scillieri, Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Fabio Barbarossa, indagati a vario titolo per peculato, turbata liberta' nella scelta del contraente e sottrazione fraudolenta di pagamento delle imposte.Di Rubba e Scillieri, ai legge in un passaggio dell'ordinanza, "dopo avere preso atto della conclusione infelice dell'affare relativo alla fondazione e ai terreni (da intendersi il complesso immobiliare), concordavano circa l'inutilita' del rancore e del nervosismo ancora mostrati da Manzoni, intendendo entrambi incontrarlo per superare le difficolta' del momento nei loro rapporti interpersonali; concordavano, altresi', in merito all'infondatezza ed alla pretestuosita' delle rivendicazioni economiche attualmente avanzate da Sostegni, incapace di comprendere, per un suo limite caratteriale, come un parziale sacrificio riferito alla vicenda in questione sarebbe stato ampiamente ripagato dai guadagni che sarebbero in seguito provenuti da altri affari simili".