Milano

Lombardia, il Pd vuole escludere il Terzo polo dall'Ufficio di Presidenza

di Redazione

La nota dei gruppi Lista Moratti-Terzo Polo: "Inaccettabile forzatura escluderci dall'Ufficio di Presidenza"

Lombardia, il Pd vuole escludere il Terzo polo dall'Ufficio di Presidenza

"La nostra Coalizione vuole e deve poter dare il proprio contributo per il buon avvio delle attività del Consiglio Regionale in questa XII Legislatura e confida che nessuno abbia l'idea e la volontà di escluderla dall’Ufficio di Presidenza. Si tratterebbe di una forzatura inaccettabile, che indebolirebbe l’Assemblea e l’Ufficio di Presidenza stesso, prima ancora che i diretti interessati da questa scelta incomprensibile e che non si è mai determinata a Palazzo Pirelli a pari condizioni". E' quanto si legge in una nota dei consiglieri regionali dei gruppi Lista Moratti-Terzo Polo, che proseguono nelle loro riunioni di Coalizione.

"Il rispetto delle Istituzioni e la garanzia di tutte le Minoranze (e non certo solo di una parte di loro, a maggior ragione solo di una di loro) sono patrimonio di tutti e per questo sono un punto di partenza fondamentale nelle attività del Consiglio. Ricordiamo che non si tratta qui di ambiti in cui in teoria potrebbe essere fatto valere solo il dato meramente aritmetico o di accordi politici, ma dell’organo a cui è statutariamente demandata la garanzia e la tutela dei diritti e delle prerogative dei consiglieri e il rispetto delle minoranze"

"Respingiamo la sorprendente richiesta pervenuta dal Pd"

"Respingiamo quindi con forza e convinzione - conclude la nota - la richiesta che ci è sorprendentemente pervenuta dal Partito Democratico di lasciare spazio in Ufficio di Presidenza a due espressioni su due della loro Coalizione, per di più identificate in figure del loro Gruppo. Confidiamo che tutti i protagonisti capiscano l’importanza che ogni Coalizione sia rappresentata nell'ufficio di Presidenza, per rispetto in primis degli elettori”. "Far finta nella scelta dell’UdP che non esista del tutto una Coalizione che rappresenta il 10% dei lombardi è sbagliato. Un atto non in linea con l’evidente ratio dello Statuto e con la conseguente norma regolamentare che esplicita la finalità di assicurare la rappresentanza delle minoranze e non di una sola di esse. Sarebbe un precedente grave che deve essere evitato…", concludono.







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