Milano

Lombardia, fase 3 Coronavirus: confini regionali aperti

A mezzanotte scattata la riapertura dei confini regionali. Piscine e palestre lombarde già aperte. A metà giugno cinema, teatri, centri estivi

Lombardia, iniziata la fase 3: confini regionali aperti

Dalla mezzanotte la fase 2 ha compiuto un deciso passo avanti. E' divenuta effettiva la riapertura dei confini regionali e quindi il ripristino della libera circolazione in tutto il Paese. Un provvedimento atteso ma che, come quasi sempre nel corso di questi oltre due mesi di emergenza sanitaria legata al coronavirus, non trova d'accordo tutti i presidenti di Regione. Le posizioni dei governatori, alcune cambiate nelle ultime ore, alcune ammorbidite, altre rimaste quelle di sempre, 'fotograno' un quadro politico, da Nord a Sud, a varie tinte.

Da giorni Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte) e Giovanni Toti (Liguria) spingono per un immediato e completo ritorno alla normalita'. Zaia, da parte sua, nei giorni scorsi aveva anche detto di aspettarsi n provvedimento del governo, un Dpcm, per l'apertura dei confini regionale, ma da Palazzo Chigi nessuna risposta "anche perche' - si e' fatto notare - la liberta' di spostamento dal 3 giugno era stata prevista nel decreto del 18 maggio". Critico, sulla riapertura regionale, il presidente della Toscana, Enrico Rossi, secondo il quale bisognava aspettare ancora una settimana: "La diffusione del virus in Toscana, come in altre Regioni, e' stata il prodotto della fuga dalla Lombardia poco prima del lockdown, e questo avrebbe dovuto consigliare un po' di prudenza e la pazienza di aspettare una settimana in piu' prima di aprire tutto. Non so a chi avrebbero potuto far male". Tra le posizioni critiche anche quella del governatore campano, Vincenzo De Luca: "Davvero non si comprende - ha scritto in un post - quali siano le ragioni di merito che possano motivare un provvedimento di apertura generalizzata e la non limitazione della mobilita', nemmeno per le province ancora interessate pesantemente dal contagio".

In Lombardia piscine e palestre hanno già riaperto lunedì,così come diversi musei. Devono ancora attendere metà giugno centri estivi, oratori, cinema, teatri e spettacoli in generale.

Fontana: "Giusto postare ancora la mascherina"

"Io credo che sia giusto portarla ancora, finche' non avremo la certezza che il virus sia sconfitto". Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana, a 'Mattino Cinque' su Canale 5, sulla necessita' di indossare la mascherina anche all'aperto. Alla domanda se lui sia piu' prudente del governatore veneto Luca Zaia, che invece ha deciso di far cadere l'obbligo, Fontana ha risposto: "Io sono piu' prudente perche' ho parlato con tanti medici e scienziati: dicono che la mascherina e' il principale mezzo attraverso cui si limita il contagio e tenuto conto che non e' cosi' drammaticamente fastidiosa e ci consente una vita normale, credo che sia giusto portarla ancora, finche' non avremo la certezza che il virus sia sconfitto". E ha concluso: "Credo che siano comportamenti, stili di vita che forse andranno tenuti anche nel momento in cui ci si avvicinera' al contagio zero. Finche' non ci sara' la possibilita' di avere un vaccino che ci garantisca dal ripresentarsi del virus, credo che qualche attenzione si debba tenere".

Fontana, si dice "molto soddisfatto" della riapertura tra le varie regioni italiane. "Soddisfatto - spiega Fontana a 'Centocitta'' su Rai Radio 1 - che abbia prevalso il buonsenso, l'idea di Paese che non potevamo dimenticare in questo momento". Il governatore si dice "convinto che i numeri della realta' vadano al di la' dei numeri nella loro crudezza. I numeri della realta' sono stati descritti dal professor Zangrillo, sono quelli dei nostri pronti soccorso ormai liberi, delle riduzioni dei ricoveri in terapia intensiva e negli ospedali. Mi sembra una situazione in grande miglioramento, una situazione che va verso la normalizzazione".

Quella della Lombardia, poi, e' la "situazione - aggiunge Fontana - di una regione e delle citta' che stanno riacquistando la propria normalita', la propria attivita', la propria movimentazione. Ancora ci sono limiti non particolarmente gravi che dovranno accompagnarci per tanto tempo. Credo che fintantoche' non si sara' scoperto un vaccino contro questo virus dovremo convivere con alcune piccole o grandi limitazioni, pero' vedo da un lato la ripresa delle attivita' con entusiasmo e dall'altro attenzione a rispettare le norme dettate".







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