Lombardia, Lega contro il fattore famiglia: "Favorisce gli immigrati"
Un welfare basato sul numero dei figli rischia di "penalizzare i lombardi" rispetto agli stranieri. La Lega contesta il "fattore famiglia" della Regione
LEGA CONTRO LE NUOVE REGOLE WELFARE IN REGIONE LOMBARDIA
Una richiesta di chiarimento nella maggioranza sul 'fattore famiglia lombardo' arriva dalla Lega Nord a 20 giorni dalla discussione in Aula del provvedimento. Il 31 gennaio e' infatti in calendario la discussione nell'Aula del Consiglio regionale della Lombarda del ddl proposto dai consiglieri di Lombardia popolare che punta a istituire il 'fattore famiglia lombardo' come criterio per l'accesso alle politiche regionali, basandosi sul numero dei figli, e che integra l'Isee nazionale, basato sul reddito.
IL FATTORE FAMIGLIA PENALIZZA I LOMBARDI E FAVORISCE GLI IMMIGRATI
Ma secondo la Lega Nord un welfare basato sul numero dei figli rischia di "penalizzare i lombardi" rispetto agli stranieri e quindi il Carroccio ha chiesto un incontro di maggioranza per discutere il tema. "Se uno dei requisiti principali del provvedimento e' quello di avere molti figli, corriamo il rischio di favorire i nuovi arrivati", ha avvertito in una nota il capogruppo leghista Massimiliano Romeo, secondo il quale dato che "la maggioranza delle famiglie lombarde ha 1 o 2 figli, se i contributi venissero assegnati in base al numero dei figli presenti nel nucleo familiare, i fondi regionali finirebbero per la quasi totalita' agli extracomunitari". Questa, per la Lega Nord, sarebbe "una discriminazione al contrario che non vogliamo avallare". Il testo del progetto di legge, di cui e' relatore Alessandro Colucci (Lombardia popolare), e' attualmente in commissione Bilancio. La proposta prevede che l'accesso alle prestazioni della Regione e dei suoi enti, per esempio dall'assegnazione della casa popolare a quella della dote scuola, "tenga conto della composizione del nucleo familiare, della sua numerosita' e della presenza di situazioni di svantaggio come disabilita' e presenza di anziani non autosufficienti".