Milano

Lombardia, Rosati (Avs): "Consiglio svuotato. E Romani non è imparziale"

di Nicolò Rubeis

Il consigliere regionale Rosati sul consiglio lombardo: "Progressivo svuotamento del ruolo dell'assise. Difficile vedere la terzietà di Romani". L'intervista

Lombardia, Rosati (Avs): "Consiglio svuotato. E Romani non è imparziale"

"In Lombardia stiamo assistendo a un progressivo svuotamento del ruolo e della funzione del Consiglio regionale". A più di un anno dall'insediamento della legislatura, il consigliere regionale di Avs Onorio Rosati traccia un primo bilancio in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano: "C'è il continuo tentativo da parte della maggioranza di ridurre anche gli spazi di dialettica, su tutto le commissioni d'inchiesta" prosegue Rosati, che mette nel mirino anche la gestione dell'Aula del presidente Federico Romani: "Vederne la terzietà è complicato. C'è una forte pressione dei gruppi di centrodestra e questo crea delle difficoltà". L'intervista

Rosati, l'Aula non ha brillato per la mole prodotta...

Io ho fatto il consigliere in Regione anche dieci anni fa e si nota la differenza. Quei pochi progetti di legge che sono stati avanzati sono tutti proposti dalla giunta e non dal Consiglio. Il vulnus di quest’anno, poi, è stato il fatto di aver respinto il referendum sulla sanità, peraltro richiesto dai territori. Questo rappresenta un fatto politico assolutamente rilevante che dimostra che l'istituzione non ha interesse nell'aprire un confronto che può essere problematico.

Il Pd sta raccogliendo le firme per cambiare la sanità. Che ne pensa?

Non è un giudizio di merito rispetto alla richiesta del Pd visto che i contenuti sono ampiamente condivisi da Avs, ma credo che sarebbe più utile dare un segnale come coalizione. Sarebbe un fatto positivo per chi ci ha votato e una cosa anche molto più efficace. Dobbiamo riuscire a guardare in prospettiva, visto che sono 30 anni che perdiamo le elezioni, e ragionare su un campo 'ampio', non chiamiamolo largo, su cui Avs lavora tutti i giorni. Serve valorizzare l'unità della coalizione che stiamo dimostrando anche in Aula.

Perché dice che la maggioranza vuole ridurre gli spazi di confronto?

Pensiamo alle commissioni d'inchiesta. Il regolamento non prevede che ce ne sia una sola alla volta ma il centrodestra sta provando ad impedire la creazione di altre commissioni contemporanee. Abbiamo chiesto una commissione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro che è passata solo con le firme delle minoranze. Poi abbiamo fatto passare la commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica ma la maggioranza non fornisce i nominativi. Adesso abbiamo raccolto le firme per l'introduzione di una commissione sui Cpr e temiamo faccia la stessa fine.

La gestione dell'Aula non la convince?

Diciamo che è difficile vedere la terzietà di Romani per la forte pressione dei gruppi di maggioranza. Un esempio su tutti riguarda la richiesta per le mozioni di urgenza. Se c'è un terremoto e convochi un Consiglio puoi richiedere che una mozione diventi urgente. Normalmente è l'Ufficio di Presidenza ad assumersi la responsabilità di dichiarare urgente, o meno, una determinata mozione. Ma spesso quando sono le minoranze a chiedere l'urgenza ci viene risposto che l'Udp non ha deciso all'unanimità e che passa la palla all'Aula che puntualmente poi boccia le mozioni non considerandole urgenti.

Sul fine vita a sorpresa l'Udp giudicò ammissibile il progetto di legge. Pensa che finirà per arenarsi nelle commissioni?

La destra sta cercando di bypassare le Europee prendendo tempo per vedere che fanno le altre Regioni prima di mettere il progetto di legge su un binario morto. Non c'è l'obbligo di iscrivere in commissione un pdl di iniziativa popolare, ma se hai migliaia di cittadini che raccolgono le firme e non le fai esprimere poi è normale che la gente perde fiducia nelle istituzioni e non va a votare. Ci deve essere più coraggio e capacità di ascolto, fattori che sono entrambi mancati quest'anno.

In Aula il centrodestra qualche volta si è spaccato, specie con il voto segreto.

Quando c'è un'iniziativa di giunta dal punto di vista dei progetti di legge la maggioranza riesce a essere fortemente compatta. Se, invece, vengono presentate delle singole mozioni sugli atti ispettivi di indirizzo, in più di una circostanza li abbiamo visti entrare in conflitto quando chiediamo il voto segreto. È successo sulle carriere alias, con Fdi bocciata, e sulla vicenda che riguarda la scuola di Pioltello, iniziativa della Lega che è stata affossata. Sui singoli temi, penso alla caccia, abbiamo assistito anche a vicende paradossali. E la Regione spesso tende a forzare determinate scelte che vengono poi impugnate e sconfessate da organismi legislativi e amministrativi terzi.







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