Lombardia, Sassoli sceglie Noi Moderati: "Centro, una sfida ancora aperta" - Affaritaliani.it

Milano

Lombardia, Sassoli sceglie Noi Moderati: "Centro, una sfida ancora aperta"

La consigliera lombarda Martina Sassoli: "Con Gelmini è un ritorno in famiglia. Lupi? Credo che Milano meriti una guida come la sua, concreta e competente". L'intervista

di Nicolo Rubeis

Lombardia, Sassoli sceglie Noi Moderati: "Centro, una sfida ancora aperta"

La consigliera lombarda Martina Sassoli aderisce a Noi Moderati. Dopo una vita con Forza Italia e diversi incarichi amministrativi a Monza, alle scorse regionali Sassoli si era candidata con Lombardia Migliore, la lista di Letizia Moratti: "Rifarei ogni scelta. E quella del centro è ancora una sfida aperta" afferma Sassoli, che ha scelto Noi Moderati dopo un lungo corteggiamento di Mariastella Gelmini: "Solo lei poteva convincermi a tornare a casa. Non è un semplice rientro in un partito, è il ritrovare una famiglia". Dove ci sarà anche Maurizio Lupi, presidente di NM, con cui ha condiviso molti anni in Forza Italia: "Credo che Milano meriti una guida come la sua, concreta e competente".

Sassoli, perché proprio Noi Moderati?

La risposta è semplice: i rapporti umani. In politica, come nella vita, sono fondamentali. Questo 'miracolo laico' è frutto della determinazione di Mariastella Gelmini, con cui condivido un lungo percorso di stima e collaborazione. Ma prima ancora, ci lega un rapporto umano autentico, mai venuto meno. Ritrovo una famiglia con cui sono cresciuta e mi sono formata politicamente e amici di lunga data come Lupi e Alessandro Colucci, con cui ho condiviso anni in Forza Italia e nel Pdl, ma anche nuovi volti che hanno scelto di accettare questa sfida.

Cosa cambia in Regione Lombardia?

Con Lombardia Migliore abbiamo avviato un percorso costruttivo con Centro Popolare di Mariastella Gelmini, oggi federato in Noi Moderati. Lupi ha voluto che il partito avesse un nuovo inizio, con l'ingresso nel Partito Popolare Europeo, che è da sempre la nostra casa naturale. Questa evoluzione nazionale si riflette anche in Consiglio regionale, dove inizia una nuova fase della legislatura. Continuiamo il nostro impegno nel rispetto dei valori e del mandato elettorale, portando avanti un programma di governo ancora valido. Abbiamo molti ambiti in cui contribuire e ne parleremo con il presidente Fontana.

Il centro esiste solo all’interno degli schieramenti?

Il centro è ancora una sfida aperta. Noi Moderati è un partito giovane, ma con basi solide. Vuole dare rappresentanza ai 9 milioni di italiani che si dichiarano moderati e che oggi si sentono orfani, senza una casa politica. Parliamo di un elettorato che rifugge dalla politica urlata e dallo scontro costante. Vogliamo offrire una proposta seria, credibile, fatta di contenuti e non di slogan a chi si sente oggi orfano di un contenitore moderato.

Sulla sanità lombarda cosa si può migliorare? Gli attacchi all'assessore Bertolaso arrivano anche dalla maggioranza...

La sanità lombarda, un tempo eccellenza, oggi vive una crisi profonda. Il problema principale è la carenza di personale medico, infermieristico e Oss, aggravata da una medicina territoriale ormai al collasso. La mancanza di medici di base e pediatri è ormai cronica. La Lombardia, insieme al governo, deve porre la sanità tra le priorità assolute. A Bertolaso spetta un compito difficile: gestire l’emergenza e al tempo stesso progettare la sanità dei prossimi 10-20 anni.

Dopo tanti anni in Forza Italia, questo è un ritorno nel centrodestra. Rifarebbe le stesse scelte fatte in passato?

Sì, rifarei tutto. Ogni scelta, ogni vittoria e ogni sconfitta mi hanno arricchita, prima come persona e poi come politica. Le relazioni umane sono sempre state il mio punto di riferimento, anche nelle decisioni più difficili.

Lupi è tra i possibili candidati sindaco a Milano. Cosa ne pensa?

Maurizio Lupi ha avuto il coraggio e la visione di unire, includere, costruire una casa politica vera. Pur essendo una cattolica convinta, interpreto forse l’anima più laica e liberale di questo progetto. Non è una contraddizione, ma una ricchezza. Una ricchezza che si riflette nelle tante adesioni che Noi Moderati sta raccogliendo tra amministratori, professionisti, imprese, volontariato. Credo che Milano meriti una guida come la sua, concreta, competente e capace di andare oltre le piste ciclabili vuote di Beppe Sala.

Con il suo ingresso in Noi Moderati pensa di avere più possibilità di portare avanti le sue battaglie?

Il mio percorso parla chiaro, dalle battaglie in Regione a quelle in Consiglio comunale a Monza, insieme a Francesco Cirillo e Manfredi Palmeri. Ora queste battaglie trovano una coerenza istituzionale fino al governo. Il mio tema prioritario è sempre stato il prolungamento della metropolitana M5 a Monza: mancano ancora 598 milioni di euro. È fondamentale avere una rappresentanza politica forte per dare voce al nostro territorio a Roma. Ma non è solo la metro. Penso anche a Pedemontana, ai collegamenti ferroviari e alle linee metro-tramviarie, in grave ritardo. E poi c’è la crisi del nostro tessuto produttivo, messo alla prova da guerre, dazi e instabilità internazionale. Servono risposte. Serve una squadra capace di ascoltare e agire.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO

 








A2A