Milano

Lombardia, seggi aperti. La prima volta del voto elettronico. Affluenza al 10%

Referendum autonomia, seggi aperti fino alle 23: debutta il voto elettronico

Referendum, affluenza alle ore 12.00 è al 9,40%

Il dato sull'affluenza alle urne del referendum per l'autonomia della Lombardia, alle ore 12.00, è salito al 9,40% degli aventi diritto stando alla rilevazione aggiornata alle 12.40 e diffusa dal sito della Regione Lombardia. L'affluenza più bassa è stata registrata nella citta' metropolitana di Milano, con 85.808 votanti, pari al 3,49%; la piu' alta, con il 9,58% e 26.116 votanti, a Lecco.

Lombardia, seggi aperti. La prima volta del voto elettronico


Si sono aperti alle 7 in tutta la Lombardia i seggi per votare al referendum consultivo per chiedere maggiore autonomia per la regione. Gli aventi diritto al voto sono oltre 7,8 milioni, 1.523 i Comuni coinvolti, per 3.263 edifici sede di voto e 9.224 sezioni elettorali. La consultazione, aperta fino a questa sera alle 23, si svolge per la prima volta in Italia con modalità di voto elettronico, con 24.700 tablet utilizzati per votare. E' stato previsto un servizio di assistenza ai seggi di voto, con la presenza di 6.300 tecnici, almeno uno per ogni edificio sede di seggio, per offrire supporto al personale per tutte le operazioni di allestimento del seggio e installazione e preparazione dei tablet fino al riversamento dei dati contenuti nelle memorie usb nel sistema predisposto da Regione Lombardia. Si vota nel seggio indicato sulla propria tessera elettorale, che però non è necessario avere con sé. Per esprimersi basta presentare al seggio un documento d'identità valido.

Lombardia, non è necessario nessun quorum 


In Lombardia, a differenza che in Veneto, non è previsto alcun quorum, perciò conterà la vittoria del Sì o del No a prescindere dal numero di votanti. Sulle schede elettroniche appare il seguente quesito: "Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell'unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all'articolo richiamato?" 

L'articolo della Costituzione richiamato dal testo spiega che particolari forme di autonomia "possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata". Per questo motivo, il referendum è solo consultivo: la Lombardia chiede ai suoi cittadini un parere sulla possibilità di avviare un tavolo di trattativa con il governo per ottenere maggiore autonomia nel quadro dell'unità nazionale. Le competenze che possono essere richieste in fase di trattativa vanno dalla tutela della salute alla ricerca, dall'ambiente all'istruzione, dalla sicurezza del lavoro alla protezione civile, fino al coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. A maggiori competenze potranno corrispondere anche maggiori risorse, in particolare per quanto riguarda il cosiddetto residuo fiscale, ovvero la differenza tra quanto i cittadini di una regione versano allo Stato e quanti soldi tornano nel territorio regionale attraverso investimenti e servizi. Il residuo fiscale della LOMBARDIA è di 54 miliardi di euro, il più alto d'Italia, seguito da quelli dell'Emilia-Romagna (19 miliardi) e del Veneto (15,5 miliardi). Attraverso l'autonomia la regione lombarda si propone di trattenere sul proprio territorio metà del residuo fiscale, circa 27 miliardi di euro.







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