Milano

Lombardia, sondaggio sinistra: Majorino a 9,3 punti. Ma con il rebus affluenza

di Fabio Massa

La rilevazione Ipsos che la sinistra attendeva: Fontana al 43,8. La sinistra può scommettere sulla bassa affluenza

Regionali, il sondaggio di Ipsos per il centrosinistra

Come anticipato da Affaritaliani.it Milano, alla fine il sondaggio è arrivato. Quello su cui, nelle elezioni che contano a Milano, i candidati di sinistra, tra cui Beppe Sala, hanno sempre basato parte delle proprie riflessioni in chiave elettorale. Nando Pagnoncelli, secondo quanto può riferire Affari, ha finito il suo lavoro per il centrosinistra. Ed è un lavoro come al solito molto completo, con una rilevazione su un campione molto ampio (che ne rende più credibili i risultati). Invece delle "solite" 600 persone, tre volte tanto. Ed è un lavoro che non serve a "galvanizzare" i propri supporters, così come altre rilevazioni hanno fatto, in ogni schieramento, per tutta questa strana campagna elettorale delle regionali, più concentrata sui sondaggi che mai. Un lavoro che prevede anche una "extra" rilevazione su Varese, città di Attilio Fontana, su cui è stato elaborato un campione più largo, probabilmente per capire se c'erano fratture sotto casa da sfruttare per la campagna elettorale.

Regionali, i dati del sondaggio Ipsos

Il sondaggio è recentissimo, essendo stato completato tra il 27 dicembre e il 3 gennaio. Racconta di un giudizio generale, non legato alla politica, assai sufficiente dell'area in cui si vive: l'87 per cento è soddisfatto. Voto medio 7,1. A livello comunale le priorità sono le solite: traffico, sicurezza e lavoro. E' interessante il voto medio all'amministrazione regionale: per il 46 per cento è sufficiente, per il 22 per cento ottimo. Voto medio 6, con particolar menzione dello sforzo per la promozione del turismo in Lombardia.

Regionali Lombardia, la notorietà dei tre candidati

E veniamo ai candidati. La notorietà di Attilio Fontana si potrebbe definire "netta". Non esiste chi ne abbia sentito parlare ma non se ne sia fatto un giudizio: l'82 per cento lo conosce. Per il 39 per cento ha operato sufficientemente, per il 21 in modo ottimo, per il 19 in modo pessimo e per il 22 in modo insufficiente. Voto medio 5,6. Diversa la notorietà di Pierfrancesco Majorino. Chi lo conosce è il 27 per cento, chi non lo conosce il 30 per cento, chi lo ha sentito nominare è il 43 per cento. Notorietà media il 70 per cento, con valori più alti ovviamente a Milano (78 per cento). Letizia Moratti invece ha una notorietà del 94 per cento, con il 61 per cento che la conosce bene e il 33 che l'ha sentita nominare. Il gradimento è fondamentale: 5,4 Fontana, 5,3 Majorino, 4,8 Moratti. Dettaglio: gli elettori del Terzo Polo gradiscono anche Majorino, e infatti tra le conclusioni del sondaggio c'è la possibilità di un voto "utile" per cercare di battere la destra. 

Regionali Lombardia, la forza dei partiti: super Fratelli d'Italia

Infine, le liste: nella forchetta "alta" per tutti, Fdi sfiora il 30 per cento, la Lega il 12,3, Forza Italia il 5,6 per un totale del 50,8. A sinistra il Pd il 17,9, il M5S il 7,9, le liste civiche il 5, i Verdi il 4,5 per un totale del 35,1. Per Moratti Italia Viva Azione l'8,2 (dunque in calo dalle politiche), le civiche 5,9, altri di centro 4,6 per un totale del 17,2. Le stime di voto sui candidati sono la sintesi di tutto. Attilio Fontana forchetta 40,8-46,8; Pierfrancesco Majorino 31 - 36; Letizia Moratti 17,5-20,5. Gli indecisi sono il 26 per cento. I punti dunque di differenza medi sono 9,3 tra Attilio Fontana e Pierfrancesco Majorino. La partita insomma è aperta, ma non nella misura in cui ovviamente il leader della sinistra e i suoi supporter stanno battendo per galvanizzare i suoi. Anche se c'è da dire che tutto dipende dall'affluenza, che nel sondaggio di Pagnoncelli è decisamente più bassa delle politiche (tra il 62 e il 67 per cento) ma anche molto più alta di quello che "prevedono" gli strateghi a sinistra (vicina al 50 per cento, ma inferiore). Il gioco sull'affluenza, ovvero la scommessa sul fatto che a votare ci andranno gli elettori di sinistra e non di destra, vista la mancanza di "abbinata" con le politiche, potrebbe tenere in partita Majorino. Sempre che Giorgia Meloni, che arriverà settimana prossima a Milano ad aprire la campagna elettorale, non scenda in campo con tutto il suo peso elettorale, mobilitando i propri elettori e politicizzando la sfida.

fabio.massa@affaritaliani.it 







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