Milano

Lombardia torna zona arancione. Ecco che cosa cambia da lunedì

Lombardia: nuove regole dal 1 marzo per bar, ristoranti e per gli spostamenti tra Comuni

Lombardia torna zona arancione. Eccoche cosa cambia da lunedì

La Lombardia torna in arancione da lunedì. Così è stato deciso durante l'ultima cabina di regia dopo un mese in zona gialla che, evidentemente, non ha aiutato a tenere sotto controllo i contagi.  "Prendiamo atto della decisione, ma è arrivato il momento  - ha sottolineato il Presidente lombardo Fontana - che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure. Le informazioni scientifiche ormai ci sono. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale. Hanno necessità di programmare e avere maggiori certezze.

Che cosa cambia da lunedì 1 marzo

Da lunedì prossimo cambiano le regole su bar, ristoranti, pizzerie ed eserci commerciali simili: niente apertura al pubblico per le consumazioni sul posto, consentita solamente l'apertura per asporto e consegna a domicilio dalle 5 alle 22 (quando scatta il coprifuoco) per i ristoranti e solo dalle 5 alle 18 per i bar. I centri commerciali rimarranno chiusi durante il weekend.

Stop anche agli spostamenti fuori dal proprio Comune e quindi fuori dalla Regione se non per motivi di comprovata necessità, salute e lavoro: unica deroga per i comuni con meno di cinquemila abitanti e in un raggio di trenta chilometri dal proprio confine.

Come sempre, in zona arancione ci si può muovere liberamente, senza autocertificazione, all'interno del proprio comune e rispettando il coprifuoco, che rimane valido dalle 22 alle 5 del mattino.

Con ritorno in zona arancione per ristorazione -56 mln a settimana

Una perdita vicina ai 56 milioni di euro alla settimana per le 21 mila imprese della ristorazione. E’ la stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con il ritorno, per le restrizioni Covid, nella zona arancione che prevede la chiusura dei pubblici esercizi (consentiti solo l’asporto e il delivery) e il divieto di uscire dal proprio Comune. Rispetto alla zona gialla i ricavi settimanali delle imprese (ristoranti, bar, gelaterie, mense, catering) scendono da 132,5 a 77 milioni con un calo del 42%.

“Il ritorno di Milano e dei nostri territori in zona arancione – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – seppur comprensibile per la sicurezza sanitaria, ha un costo molto pesante per le migliaia di imprese colpite da questo nuovo lockdown e impossibilitate a lavorare. Non c’è altra strada, per sostenerle, che quella di indennizzi rapidi rapportati alle perdite effettive. L’alternativa, altrimenti, è quella di chiudere definitivamente”.







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