Milano

Lorenzo Sala: "Monza? Non è seggio di Berlusconi. Con l'astensionismo alto..."

di Nicolò Rubeis

Il segretario del Pd Monza Brianza a pochi giorni dalle supplettive lancia la sfida a Galliani: "Cappato può muovere tutto un pezzo di elettorato". L'intervista

Lorenzo Sala: "Monza? Non è il seggio di Berlusconi. E con l'astensionismo alto..."

"Se la destra dovesse perdere il collegio di Monza sarebbe un segnale politico importante che avrebbe una ripercussione di tipo nazionale". Lorenzo Sala, segretario del Pd Monza e Brianza, a pochi giorni dalle suppletive lancia la sfida ad Adriano Galliani, candidato del centrodestra: "Questo non è il seggio di Silvio Berlusconi, ma di tutti i cittadini della Brianza" spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. Il centrosinistra, fatta eccezione di Italia Viva, sostiene compatto Marco Cappato. Una candidatura che inizialmente, specie nel Pd locale, aveva creato qualche malumore. "È stata fatta un'operazione politica, Marco è una figura in grado di smuovere tutto un pezzo di elettorato. Ma il nostro avversario è sempre stata la destra". Adesso, però, il centrosinistra ci crede: "Dall'altra parte hanno paura per l'astensionismo e stanno perdendo certezze. Per loro era una partita scontata ma potrebbero esserci delle sorprese".

Lorenzo Sala, il Pd ha fatto tutto il possibile per Cappato?

Chiariamo subito che le incomprensioni sono state interne al nostro partito e non rivolte alla figura di Cappato. Il tempo e il senso di responsabilità le hanno ricucite e in questi mesi ho visto uno straordinario impegno di tutti i segretari e le segretarie di circolo che hanno portato avanti la campagna elettorale nei propri Comuni. Questo territorio ha una classe dirigente importante e poteva esprimere una candidatura. Ma una volta che si prende una decisione bisogna iniziare a lavorare, io sono abituato così.

Le divergenze sono acqua passata?

In campagna elettorale abbiamo utilizzato ago e filo per ricucire quelle distanze che possono verificarsi in una partita uninominale come questa. Poi, però, c'è sempre la politica. E Cappato si è dimostrato un interlocutore adeguato, in grado di inserire nel suo programma anche temi che abbiamo portato avanti noi come Pd brianzolo, dalla sanità territoriale che è un disastro alla mobilità. E ha deciso di farsi carico anche di problematiche, come l'aumento delle disuguaglianze, che vediamo aumentare anche nella realtà produttiva della Brianza.

Dall'altra parte c'è Galliani, che insieme a Berlusconi ha portato il Monza per la prima volta in Serie A.

Galliani è noto per quello che ha fatto nel calcio. Ma se uno parla di Galliani tutti pensano al Milan o al Monza. A nessuno viene in mente la sua esperienza per il territorio da parlamentare. Lui dice di aver accettato la candidatura su richiesta della famiglia Berlusconi, in quello che è il seggio di Berlusconi. Ma questa è la grande incomprensione: questo non è il seggio di Berlusconi ma dei cittadini della Brianza. Che la destra raffiguri quella di Galliani come una scelta di natura familiare e sia costretta a metterla in campo per questa ragione è un conto, ma noi vogliamo parlare di politica, che vuol dire occuparsi dei problemi, in questo caso dei brianzoli.

Una bassa affluenza può essere un vantaggio per Cappato? Con le sue battaglie riuscirà a mobilitare gli elettori?

Cappato è una figura riconosciuta che ha a cuore la partecipazione democratica ed è in grado di smuovere un bel pezzo di elettorato. Per esempio, è stato il primo - nonché l'unico tra i candidati - a gridare allo scandalo per quel mancato referendum sulla sanità che la Regione Lombardia non ha permesso. A destra hanno paura dell'astensionismo. Una partita che per loro era scontata, si può rilevare più aperta di quello che pensavano. E chissà che non possa uscire qualche sorpresa. La variabile dell'astensionismo innervosisce la destra che sta perdendo certezze.

Vincere a Monza che segnale sarebbe?

La notizia arriverebbe sicuramente a Roma... La partita è complessa ma se a pochi giorni dal voto i nostri avversari mostrano tutta questa paura per l'astensionismo è perché è cresciuta l'unità delle forze che sostengono Cappato. Onestamente credo che se la destra dovesse perdere questo seggio con una candidatura di Galliani sarebbe un segnale politico importante e avrebbe una ripercussione di tipo nazionale. Il Pd, lo abbiamo visto a Monza e a Seregno alle ultime elezioni, è molto forte in Brianza. Il tema è capire quale sarà la natura di questa elezione.







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