Milano
Luca Palermo nuovo ad di Fiera. Manager di visione per un momento difficile
Luca Palermo è il successore di Fabrizio Curci alla guida di Fiera Milano Spa, la quotata simbolo di Milano e della Lombardia che produce e si apre al mondo
di Fabio Massa
Il nome è quello di Luca Palermo. Ed è un buon nome. Misurato, con un carattere capace di mettere insieme istanze diverse. Non divisivo. E' lui il successore di Fabrizio Curci alla guida di Fiera Milano Spa, la quotata di Borsa simbolo di Milano e della Lombardia che produce e si apre al mondo. Curci era stato rinnovato amministratore delegato, prima di abbandonare la barca all'inizio di giugno 2020, a pochissimo dalla riconferma. Per lui un contratto con il gruppo di occhialeria Marcolin, che secondo alcuni stava trattando da prima della riconferma. Curci ha lasciato, abbandonando la nave nel momento più duro, una situazione difficile. Il Covid ha messo a dura prova il fatturato di Fiera, ed è di non molto tempo fa la notizia che anche Marina Tamagnini, la capa delle relazioni esterne, ha dato le dimissioni. Insomma, Luca Palermo accetta una sfida non da poco. Cinquantenne, nativo di Ivrea, studi alla Harvard Business School, è stato CEO di Edenred, e in precedenza CEO di Nexive fino al 2018. In una delle sue ultime interviste, al quotidiano Il Foglio, ha espresso la sua opinione sulla politica e sull'innovazione: "La politica dovrebbe rendere più veloce il tempo che passa tra la decisione e l'execution. Adesso stiamo soffrendo, perché abbiamo bisogno di decisioni concrete. L'imprenditore, l'amministratore di una azienda multinazionale ha bisogno di avere delle certezze. Purtroppo su questo bisogna lavorare". Piccola nota di colore: Palermo è un motociclista con una predilizione particolare per le Harley. Il manager è stato nominato oggi consigliere di amministrazione con già l'indicazione da parte di Fondazione Fiera per il ruolo di amministratore delegato. Si troverà alla guida di una struttura che di certezze ne ha poche, ma l'azionista pare impegnato a risollevare le sorti di un'azienda che non può andarsi a incagliare, pena una figuraccia internazionale per Milano, la Lombardia e l'Italia.