Milano
Lucarelli critica su Regione Lombardia. Caparini, tamponi? Un falso problema




E' acceso il dibattito che riguarda i tamponi: sono da fare a tutti? Perché i vip lo possono fare e altri no? Lucarelli accusa Regione, Caparini risponde
Lucarelli critica su Regione Lombardia. Caparini, tamponi? Un falso problema
La giornalista e blogger Selvaggia Lucarelli molto critica sulla gestione da parte di Regione Lombardia dell'emergenza Coronavirus. In particolare, al centro della polemica sono i criteri e le modalità con i quali sono eseguiti i tamponi. Una querelle iniziata lunedì con un post su facebook. Riferendosi all'assessore Giulio Gallera, la Lucarelli ha detto: "Dire che “in Lombardia fa il tampone anche chi ha una condizione leggermente alterata” è una menzogna. E migliaia di cittadini possono confermarlo".
Quindi, un recente articolo giornalistico con il quale la Lucarelli ha acceso nuovamente i riflettori sulla disparità di trattamento che starebbero ricevendo alcuni personaggi noti, che riescono a ottenere tamponi da parte dell'Asl per se stessi ed i propri familiari pure senza sintomi, mentre per i "comuni mortali" i tamponi sarebbero eseguiti solo se in gravi condizioni di salute. A meno di non rivolgersi a strutture private dove, scrive la Lucarelli, i test hanno "prezzi che vanno dai 70 ai 600 euro in cliniche private e laboratori". "No, non siamo tutti uguali".
Risponde alla Lucarelli l'assessore regionale Davide Caparini, che spiega su facebook: "Tampone sì, tampone no è un falso problema. Fa testo il Consiglio Superiore di Sanità. Sono gli scienziati titolati a decidere su queste cose. Lunedì scorso la Regione Lombardia ha chiesto al Comitato Tecnico Scientifico del consiglio superiore della sanità se qualcosa è cambiato rispetto alle prescrizioni di febbraio che ci raccomandavano di fare i tamponi ai soli sintomatici COVID-19 e di sospendere i test in assenza di sintomi". A conferma della sua posizione, Caparini ha pubblicato il testo della risposta ricevuta.