Milano
Luoghi di culto, il Comune ufficializza le assegnazioni
Il Comune di Milano ha pubblicato oggi la determina di assegnazione degli spazi da destinare all’utilizzo per finalità religiose. Le associazioni individuate tramite avviso pubblico - spiega palazzo Marino - sono: la Chiesa Shalom Gospel Church per il lotto di via Marignano, l’Associazione Islamica di Milano di via Padova 366 per il lotto di via Sant'Elia, la Casa della Cultura Musulmana di via Padova 144 per il lotto di via Esterle.La determina di assegnazione è pubblicata sul sito del Comune di Milano nelle sezioni Bandi di gara e contratti (esiti avvisi) e Albo Pretorio.
“Il lavoro della commissione mi pare positivo. Andiamo avanti come avevamo detto per rendere sempre più garantito il diritto di culto” ha dichiarato Piefrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute, a commento della assegnazione di oggi degli spazi da destinare all’utilizzo per finalità religiose. “Proseguiremo - continua Majorino - contestualmente con la linea dura nei confronti degli scantinati. Lì non si deve poter pregare”.
“Forza Italia ha già espresso più volte il proprio disappunto e sconcerto per il bando messo a punto dal Comune di Milano per l’assegnazione dei luoghi di culto - così il coordinatore cittadino FI Milano, Giulio Gallera -. Un bando che non garantisce trasparenza e sicurezza e la chiusura di tutti quei centri illegali disseminati in città. Un bando che ha vistosi vizi di forma se nell’arco di pochi mesi ha già cambiato per ben tre volte le assegnazioni e che ha alla fine ha premiato l’offerta economica più alta senza chiedersi da dove arrivino quei soldi. Con questo bando e con tutti i pasticci che ne sono seguiti, sembra quasi, a pensar male, che questa amministrazione in fase pre-elettorale abbia voluto sbrigativamente dar seguito a promesse fatte. Forza Italia ha sempre chiesto la massima trasparenza per i luoghi adibiti al culto: tracciabilità dei flussi, istituzione di un albo degli imam, iscrizione di tutti i centri culturali a un albo specifico, uso d ella lingua italiana nei luoghi di culto. Fino a quando non ci sarà una legge nazionale che garantisca tutto questo è necessaria la massima cautela nell’affrontare la questione moschee. Chiediamo al Comune di bloccare questo bando fino a quando non ci saranno delle linee precise che arrivino dal Parlamento. Attendiamo che il provvedimento del Comune arrivi in Consiglio Comunale per far sentire la nostra voce e le nostre ragioni. Bene che anche un rappresentante della sinistra democratica, come Maryan Ismail, musulmana e segretario del circolo PD per la Città Mondo, abbia espresso le stesse perplessità per un bando tutto da rifare e da cui prende nettamente le distanze”.