La M4 in un click
M4, dentro San Babila: "Sfida a 25 metri di profondità". VIDEO
Cantiere M4 in San Babila, una delle fermate più complesse: "Scavi a 25 metri, in Corso Venezia linea in parallelo con la M1". Il punto sui lavori
M4, dentro San Babila: "Sfida a 25 metri di profondità" Operai del cantiere M4 di Milano alle prese in questi giorni con una delle nuove fermate più complesse da progettare: quella di San Babila. Lungo Corso Venezia M1 e M4 viaggiano infatti sovrapposte, e per avere una adeguata distanza con le storiche gallerie della M1, quelle nuove della M4 sono state posizionate a ben 25 metri di profondità. Sono in fase di predisposizione i lavori di scavo per realizzare i cunicoli di collegamento tra il corpo stazione e le gallerie di linea. Il Comune di Milano ha colto l'occasione dei nuovi scavi per fare il punto sui lavori M4 con un video.
Granelli: "L'obiettivo di una città a 15 minuti"
Solo parte del progetto più ampio di rinnovamento e ripensamento dei trasporti pubblici milanesi, sul quale l'assessore alla Mobilità Marco Granelli ha aggiornato recentemente il punto dal sito del Comune (QUI IL LINK). Questi alcuni dei passaggi: "Nei prossimi mesi inizierà a viaggiare la M4, che si completerà a fine 2023, la quinta linea metropolitana che unisce la citta da est a ovest e collega l’aeroporto di Linate a San Cristoforo.
Ma nello stesso tempo stiamo lavorando a numerosi prolungamenti di metropolitane e metrotranvie: nel 2030 avremo oltre il 50% di chilometri di rete in più e passeremo dagli attuali 127 a 195 chilometri: la M1 a Monza Bettola; la M1 a Baggio Olmi; le metrotranvie della Brianza Limbiate e Desio-Seregno, la metrotranvia nord (tram 7) fino ad Adriano e Gobba, ma anche al Pronto soccorso dell’Ospedale di Niguarda; la metrotranvia tra Repetti M4 e Rogoredo M3 e poi fino alla M5 a Monza. Tutte opere progettate e finanziate con circa 2 miliardi di euro: ora si tratta di realizzarle e portarle a compimento. Ma la città ha anche bisogno delle piccole ma importanti ricuciture dei bus tra i quartieri come il 14, la 35, 41, 45, 47, 63, 64, 70, 77, 80, 82, tutti micro potenziamenti attesi dai cittadini dei quartieri. Non è indifferente scegliere, ogni mattina, se usare l’auto, le reti di trasporto pubblico, la bici, o uno scooter elettrico, magari in sharing. Serve ascoltare, “battere” la città quartiere per quartiere, dotarsi di strumenti adeguati di governo e fare scelte di futuro. Il raddoppio dello sharing dalle auto, agli scooter, alle bici e ai monopattini e sempre di più tutto elettrico.
Ma il ricambio verso l’elettrico riguarda anche le auto e i furgoni di proprietà 13,5 milioni di euro erogati a cittadini, imprese, partite IVA e terzo settore: per cambiare veicolo, per svoltare verso l’elettrico, oggi. La città è fatta di strade e piazze, carreggiate e marciapiedi e pensare su vasta scala non ci impedisce di lavorare sulla mobilità quartiere. Con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, il Piano Aria Clima, il Piano di Governo del Territorio stiamo portando costruendo equilibri con più pedonalità, verde, ciclabilità e spazi di vita non solo in centro ma nei tantissimi centri dei quartieri. L'obiettivo di una "città a 15 minuti" significa vivere a portata di famiglie con i vantaggi di una metropoli internazionale ma anche quelli di un paese, recuperando antiche centralità. E’ un processo in divenire che finalmente sovverte le logiche superate dei quartieri dormitorio del dopoguerra.
Lavoriamo su vecchie piazze, talvolta lasciate all’arbitrio della sosta selvaggia, dando loro nuova vita, regalando spazi verdi e aree gioco ai bambini delle scuole e rivitalizzando negozi e bar. Così nascono le “strade aperte” e le “piazze aperte”, perché questi sono luoghi di vita e non solo di passaggio, in sicurezza"