M5S al governo? Palestra Milano. Parte lo scouting tra i manager
Ormai Bruno Rota ce l'ha fatta, dopo mille resistenze e mille mal di pancia romani. E' diventato direttore generale di Atac
di Fabio Massa
Ormai Bruno Rota ce l'ha fatta, dopo mille resistenze e mille mal di pancia romani. E' diventato direttore generale di Atac. Un incarico che stava costruendo da tempo, con rapporti ai massimi livelli del Movimento 5 Stelle non solo lombardo. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, infatti, le interlocuzioni tra il manager e i pentastellati, erano in corso da tempo. Chiarimenti, ovviamente, sull'attività di Atm, dovuti ai rappresentanti istituzionali. Disponibilità e trasparenza, ovviamente. Ma comunque rapporti che piano piano si consolidano e si cementano nella stima reciproca e nella partecipazione - ampiamente prevedibile - al bando per fare il dg di Atac.
Tuttavia l'arrivo di Bruno Rota a Roma ha un significato anche e soprattutto politico (al di là del nodo dello stipendio, sensibilmente inferiore di quello che Rota percepiva a Milano). La verità è che il Movimento 5 Stelle, partendo da Milano, sta incontrando i migliori manager in circolazione per prepararsi davvero alla scalata prevista dopo le prossime elezioni. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it anche istituzioni del mondo bancario e della finanza, grandi player dei trasporti, delle multinazionali, stanno incontrando un gruppo di pentastellati per verificarne la "potabilità" in vista di un possibile prossimo governo. E ricavandone, in gran parte, impressioni positive. Lontano dalla vocazione "talebana" messa in evidenza da alcuni esponenti, il Movimento 5 Stelle che si è ritrovato a Ivrea delinea una rotta governativa che non può prescindere da competenze che fino ad oggi hanno operato, tecnicamente, anche sotto altre insegne politiche. Del resto, i partiti cambiano al potere con una velocità talmente alta che trovare qualcuno immacolato è praticamente impossibile. Ed è per questo che Bruno Rota costituisce un precedente: ex giornalista, in servizio sotto Romano Prodi, in servizio sotto l'azzurra Ombretta Colli, in servizio sotto l'azzurro Gabriele Albertini, in servizio (per poco) sotto Filippo Penati, in servizio sotto Giuliano Pisapia, in servizio (per poco) sotto Beppe Sala. Definirlo vergine politicamente è impossibile. Ma contano i risultati. Ed è questo il messaggio che il Movimento 5 Stelle, partendo da Milano e portando i talenti nella difficile palestra di Roma, vuole lanciare all'Italia che aspira a governare nel 2018.
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