M5S contro inceneritori, Buffagni: "Nel 2013 si votò per smantellarli"
Il sottosegretario pentastellato: "Il documento a prima firma M5S fu approvato all'unanimità".
Scontro sugli inceneritori, Buffagni: "Nel 2013 si votò per smantellarli"
"Attilio Fontana segua volontà unanime del consiglio regionale della Lombardia di chiudere progressivamente gli inceneritori lombardi nella zona più inquinata d’Italia dove si muore per questo ogni giorno con costi sanitari in costante aumento". Il sottosegretario Stefano Buffagni entra a gamba tesa nella battaglia dei rifiuti tra Movimento 5 Stelle e Lega, che sta tenendo banco in Lombardia.
"Caro Matteo Salvini, il modello da seguire in tutta Italia, Campania inclusa, è quello veneto, di Treviso, di Zaia. Un modello che tutela ambiente, salute e crea più posti di lavoro", prosegue Buffagni, in aperta polemica con Attilio Fontana e Matteo Salvini, che hanno difeso il modello lombardo e i suoi 13 termovalorizzatori, la cui chiusura era stata auspicata da Luigi Di Maio.
Buffagni fa riferimento a un documento a prima firma Movimento 5 Stelle con Gianmarco Corbetta (oggi senatore pentastellato), votato all'unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia, in cui si impegnava la Giunta a "definire, per quanto riguarda gli impianti di incenerimento, scenari e criteri di decommissioning, cioè di disattivazione progressiva degli impianti o delle singole linee di combustione, coerenti con la progressiva diminuizione di produzione del rifiuto urbano residuo regionale. I criteri - prosegue il documento del 2013 - saranno definiti in modo da favorire la disattivazione degli impianti meno efficienti sotto il profilo ambientale, in coerenza con le direttive europee in materia di rifiuti, risparmio energetico e protezione dell'ambeinte, garantendo in ogni caso l'applicazione dei piani manutentivi già programmati".
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