Milano

M5S, il caso delle consulenze. Piccirillo: "Incarico a un legale"

di Fabio Massa

Mail anonime alle redazioni sollevano dubbi sull'operato del consigliere regionale. Ecco come ha risposto ad Affaritaliani.it Milano Luigi Piccirillo

M5S, il caso delle consulenze. Piccirillo: "Incarico a un legale"

In tutte le redazioni è arrivata una mail anonima firmata "Luigi Piccirillo - leconsulenzedipiccirillo". Luigi Piccirillo è un consigliere regionale, ed è membro della Commissione Antimafia. E' un periodo particolare, per il Movimento 5 Stelle. La litigiosità interna è comunque molto alta: basti pensare che al capogruppo Marco Fumagalli che chiedeva le dimissioni della giunta regionale nei primi giorni di emergenza del coronavirus, dopo solo due ore è arrivata la sconfessione pubblica tramite comunicato da parte dei suoi colleghi in consiglio regionale. Non solo: Monica Forte è di fatto una indipendente a livello del gruppo. Dunque, non sono certo acque tranquille. In questo contesto è particolarmente sensibile la questione delle rendicontazioni. Ed proprio su questo che la mail anonima apre interrogativi sull'operato di Luigi Piccirillo, chiedendosi come fa il consigliere ad aver speso in un anno circa 30mila euro. In subordine, ed è una conseguenza, questo comporta che di fatto rispetto ai colleghi Piccirillo "restituisce" molto meno, proprio perché la quota di restituzione che poi viene depositata su un fondo di pubblica utilità, è una differenza tra l'emolumento totale erogato dal consiglio, dallo stipendio incassato dal consigliere e dalle consulenze o le altre spese sostenute. Dunque, la domanda sui 3mila euro di spese legali che ogni mese Piccirillo rendiconta. Raggiunto da Affaritaliani.it Milano Piccirillo ha spiegato che si tratta di consulenze "per approfondimenti che hanno provato ad esposti. Mi faccio aiutare da un legale, Ilaria Rozzi, nella lettura degli atti e nella stesura di esposti che sono stati consegnati ad esempio ad Alessandra Dolci, capo della Direzione Distrettuale Antimafia". Non c'è solo questo. "Ci sono visure camerali su società, indagini documentali. Per me è inaccettabile non indagare per evitare di frequentare persone che magari non sono specchiate". Giustificazioni a parte, è l'ennesima dimostrazione che nel M5S regionale continua il mal di pancia.

fabio.massa@affaritaliani.it








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