Milano

Ma davvero ancora si litiga su Gay Pride e 25 Aprile? Che noia...

Istituzioni e partiti litigano ancora sul patrocinio al Gay Pride. E si prepara il solito teatrino per il 25 Aprile. Che noia...

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C'era una volta il c'era una volta. Che c'era una volta, ma c'è ancora oggi. Quindi, praticamente, sempre le solite storie che non fanno manco più incuriosire ma solo addormentare, come i bambini. Che cosa ne dite se vi racconto che il prossimo 25 aprile ci saranno i soliti fischi e sputi all'indirizzo della Brigata Ebraica? Che i filopalestinesi proveranno a menare i filoisraeliani. In effetti, dato che la nostra guerra è finita ormai più di 70 anni fa, andiamo a menarci per le guerre degli altri. Senza poi grossi risultati pratici, a dirla tutta. Un po' come quei fenomeni che si fanno il selfie con la mano davanti alla bocca per protestare di quanto avviene in Siria. Del resto, ci vuole poco. Poi possiamo andare avanti a farci i selfie davanti a Cracco in Galleria. Ma vabbè. Tra l'evergreen del c'era una volta c'è anche il dibattito sul gay pride. In fondo, a Milano non gliene frega più un cazzo da almeno 20 anni se uno si sposa con un altro dello stesso sesso o se ci va solamente a letto o se ci convive. Insomma, a Milano non ce ne frega neppure se arrivano i marziani. Purché non facciano casino e lavorino. Ma le istituzioni e i partiti litigano ancora sui patrocini al Gay Pride. Cioè, stiamo perdendo tempo a parlare di un patrocinio? E del 25 aprile? Che noia. C'era una volta Pinocchio. E io mi addormento, a questo giro.







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