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Milano
M.A.C., dal 25 settembre la personale di Silvio Porzionato

A Milano, dal 25 al 30 settembre 2018, la Fondazione Maimeri presenta, negli spazi del M.A.C. (via Tito Lucrezio Caro 1), la personale di Silvio Porzionato, Theatrum Mundi, a cura di Angelo Crespi, in collaborazione con Silvia Basta e Francesca Martire.

Secondo il curatore Angelo Lorenzo Crespi, quando dunque Silvio Porzionato ci dice testualmente che tutta la sua recente produzione “attiene al teatro” e tutte le sue modelle sono in fin dei conti dei “personaggi”, dobbiamo credere che per mezzo della formidabile accelerazione propria dell’arte visiva sia riuscito a condensare nella spazio limitato di un quadro la profonda e millenaria riflessione del theatrum mundi, perché le sue donne, ripetute all’infinito, in enormi close up, non sono archetipi, neppure idealtipi o fenotipi, bensì propriamente “caratteri”, che pur non scadono in maschere come nella commedia, restando al contrario ferme e solide visioni. Porzionato usa il termine “spersonalizzare” per indicare il lavoro che fa sul soggetto da ritrarre, e lo usa

incoscientemente nel modo più preciso, perché nell’atto di togliere valore alla “persona” (persona nel senso dato dalla scolastica è l’individuo razionale dotato di propria libertà e libero arbitrio), la si riconduce al valore primigenio latino di “personaggio” (forse dall’etrusco phersu che stava per maschera) cioè di chi deve o è costretto a recitare una parte, cioè a muoversi sul palco in modo prestabilito, ed è tutto sommato incatenato al suo destino; come in una sorta di eterno ritorno se tutto il tempo tornasse egli dovrebbe recitare all’infinito il medesimo copione. Il mondo è un gran teatro e sebbene la pittura di Porzionato debba essere inscritta a tutti gli effetti nel campo del realismo non c’è nulla più del realismo che tradisca la realtà, il realismo sfugge sempre sé stesso, e tutti i tentativi di mimesi in verità sono rappresentazioni, in sostanza sono messe in scena.

La sera dell’inaugurazione, il 25 settembre, alle ore 19.00 – ci chiederemo: è possibile immaginare le donne di Silvio Porzionato uscire dalla tela e prendere voce? Questa sarà la magia con cui ci stupirà la performance del soprano d’arti Silvia Colombini, artista internazionale, ancora l‘unica ad essere cosi definita, grazie alle sue esibizioni inedite che fondono recitazione, gesto, suggestioni sensoriali e canto lirico. Il soprano collegherà le donne di Porzionato attraverso un percorso ideale fatto di luce, di colori e di rimandi storici. L’artista che canta in 10 lingue, presenterà in questa occasione anche un inedito “Ermione” (dedicato all'omonimo quadro) che in un unico melos fonderà musica (composta dal giovane talento Francesco Marano) e testi (della stessa Colombini) in cui la mitica figlia di Elena rivivrà attraverso declamati in greco antico e in latino fino a illanguidirsi nei versi de “La pioggia nel pineto” di D’Annunzio. A sorpresa il finale con qualche concessione cross-over e l’esecuzione di un brano tradizionale cantato in cinese che preluderà alla più nota aria della Turandot Pucciniana. Il soprano sarà accompagnata dalla sensualità del violoncello della newyorkese Kandis Davis e l’evanescente levità dell’arpa di Silvia Minardi.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Fondazione Maimeri.

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