Milano

Macao, rissa sfiorata in consiglio tra Tatarella, Forte e Gentili

Macao, lite furibonda in consiglio comunale ieri sera. Pietro Tatarella e Matteo Forte accusano la maggioranza di tradimento. Rissa sfiorata con Gentili

Macao, rissa sfiorata in consiglio tra Tatarella e Gentili

Alta tensione in consiglio comunale ieri sera attorno alla delibera che ha prolungato il fondo immobiliare del Comune stralciando dall'elenco delle proprietà da dismettere le palazzine Liberty di viale Molise, una delle quali dal 2012 è occupata dal collettivo Macao. E si è sfiorata la rissa tra, da una parte, Pietro Tatarella di Forza Italia e Matteo Forte di Milano Popolare e, dall'altra, David Gentili di Milano Progressista.

Sembrava che maggioranza e opposizione si sarebbero presentate in consiglio con un accordo: il centrodestra si era impegnato a ritirare tutti gli emendamenti e a dare voto favorevole al documento a patto che venisse poi approvato da tutti un ordine del giorno con la richiesta di ripristinare la legalità nello stabile occupato e di metterlo in vendita, inserendolo nel piano di alienazioni di Palazzo Marino dopo che il Comune lo ha acquisito a sua volta da Sogemi, società che gestisce i mercati generali. Ma dopo l'approvazione della delibera, Milano Progressista ha presentato un altro ordine del giorno con il quale si chiedeva alla giunta l'impegno a continuare il dialogo con Macao, pur con l'obiettivo di ripristinare la legalità. La mossa è stata percepita come un "tradimento" dal centrodestra i cui esponenti, sentitisi raggirati, hanno iniziato ad attaccare il sindaco Beppe Sala e la sua maggioranza. Sono volate parole irripetibili, soprattutto tra Tatarella, Forte e Gentili. E si è davvero sfiorato lo scontro fisico, fermato dall'intervento dei commessi dell'aula che hanno diviso i contendenti. Già ieri sera Gentili ha voluto scusarsi. Questo il suo messaggio su facebook: "Oggi in aula tensione fortissima. Ho perso la testa. Ho già chiesto scusa personalmente a Matteo Forte per i miei insulti. Lunedì chiederò scusa all'intero consiglio".

Tatarella: "Attendo le dimissioni di Gentili"

Ricostruendo quanto accaduto ieri, tuttavia, Tatarella chiede ora le dimissioni di Gentili sui social: "Stiamo aspettando da ieri sera le dimissioni del Presidente Gentili. Prima si alza dal suo posto e parte all’assalto dei banchi dell’opposizione (io stesso l’ho fermato per evitare lo scontro fisico), poi non contento offende il consigliere Forte con frasi gravemente offensive. Pensa di cavarsela con le scuse di circostanza, ma credo che debba prendere atto di non essere la persona più idonea a ricoprire la carica di presiedente della Commissione antimafia. Non semplicemente per il suo atteggiamento violento e offensivo, ma anche perché nelle sue “inchieste” gli capita di omettere volutamente alcuni particolari che potrebbero mettere in difficoltà la sua maggioranza. Sono ovviamente pronto a essere smentito ma non credo possa affermare il contrario. È finito il tempo di giocare fare il Travaglio in salsa meneghina. Un po’ di coerenza... dimissioni!"

Commenta invece oggi il vicecapogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico: "Sono certo che quanto successo ieri sera in aula avrà ripercussioni nei rapporti all’interno del Consiglio comunale. Non hanno niente da dire gli esponenti della lista civica di Sala e i moderati del PD? Sicuramente tra maggioranza e minoranza il dialogo può dirsi definitivamente chiuso. Facendo venire meno gli accordi presi dopo ore di trattativa, per addolcire la pillola agli abusivi di Macao, è stato presentato da Milano Progressista un secondo ordine del giorno esattamente opposto a quanto chiedevamo. Forza Italia, l’intera opposizione e tutti i milanesi che pretendono il rispetto delle leggi sono stati presi in giro. Da una parte l’assessore Tasca ha paura di alzare la voce contro chi occupa immobili di proprietà pubblica e dall’altra parte il sindaco fa lo gnorri davanti a questi abusi per non scontentare l’ultra sinistra che siede a Palazzo Marino. Per quanto accaduto successivamente è davvero grave che un consigliere, alle valutazioni politiche, risponda con insulti personali e che alzi così tanto i toni fino ad arrivare quasi alle mani. Dal collega David Gentili, uomo di 50 anni con una certa esperienza politica, ci si aspetterebbe sangue freddo. Purtroppo non è la prima volta che capita qualcosa di simile, ma ieri si è toccato il fondo. Sorprende che a quasi 24 ore dall’episodio né il sindaco né altri esponenti della maggioranza abbiano pensato di scrivere un comunicato o un post di condanna e di censura dell’episodio. E poi pretendono di essere credibili quando parlano di legalità! Mi auguro che il sindaco Sala lunedì venga in aula ad ascoltare quello che abbiamo da dirgli".








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