Milano
MafiaMaps: "Ritardo nel lancio dell'App: ecco perchè"
MafiaMaps, lo staff del'App di gelocalizzazione della presenza mafiosa in Italia spiega i motivi dietro ai ritardi nel lancio
Avevano promesso il rilascio dell'app #Mappiamoli tutti entro la scorsa primavera, ma la scadenza è saltata per un contenzioso con l'azienda di Reggio Emilia Moko che avrebbe dovuto costruire la piattaforma. I ragazzi di Wikimafia (l'enciclopedia digitale sul fenomeno mafioso più completa e dettagliata oggi a disposizione on line) guidati da Pierpaolo Farina, allievo a Milano di Nando Dalla Chiesa, dopo anni di attivismo per la lotta e il contrasto alle mafie, avevano lanciato, nel 2015, il progetto MafiaMaps, finanziato da sottoscrizioni volontarie e sostenuto da testimonial eccellenti, come il giornalista Sandro Ruotolo.
MafiaMaps avrebbe dovuto rilasciare una piattaforma per ridisegnare il fenomeno mafioso, tracciandolo su tutto il territorio nazionale. Una app per smartphone e tablet che consentisse di visualizzare non solo la cartina dei beni confiscati, ma anche la serie storica degli omicidi e la concentrazione geografica dei clan, ridisegnando l’Italia, provincia per provincia, in base alla presenza delle organizzazioni mafiose presenti e passate.
Ma il software, promesso per la primavera scorsa, non è ancora pronto.
La causa sarebbe, a giudicare dal comunicato Mafiamaps (http://www.mafiamaps.it/2016/09/27/comunicato-perche-mafiamaps-e-ferma/), il mancato rispetto degli accordi contrattuali da parte della società informatica di Reggio Emilia Moko, che avrebbe dovuto costruire il software. Nel comunicato si legge: “Cari sostenitori, torniamo a scrivervi, a due mesi di distanza dall’ultimo comunicato, per aggiornarvi sullo stato dei lavori di MafiaMaps. Come già annunciato a luglio, non abbiamo potuto rispettare gli impegni presi con voi circa il rilascio entro la primavera 2016 dell’App (..). La ragione è semplice: la società Moko srl di Reggio Emilia a cui avevamo affidato la programmazione informatica del sistema di gestione dei contenuti CMS) e dell’App per Android e iOS per un importo complessivo pari a 28mila euro + IVA, ha deciso di recedere unilateralmente dal contratto (pur non avendone facoltà) firmato il 7 marzo 2016 “.
Il comunicato prosegue dettagliando le fasi delle inadempienze contrattuali, di cui l'azienda sarebbe responsabile. Ora – in attesa di capire se la questione finisca davanti a un giudice, per una causa legale – Mafiamaps ha promesso che il progetto – pur con la perdita dei fondi raccolti nella precedente campagna di crowdfounding - proseguirà con l'affido della commessa a un'altra società informatica: “Siamo in trattativa con un nuovo partner interessato a finanziare la realizzazione del Progetto MafiaMaps come lo abbiamo immaginato e come ve lo abbiamo promesso”.
Affaritaliani.it ha contattato l'azienda Moko per chiedere conto del disguido denunciato, ma il direttore e fondatore Simone Barbieri al momento non ha nulla da dichiarare, e si riserva di rilasciare una dichiarazione in merito in futuro.