Milano

Majorino: "Così cambierò la Lombardia. Giù dalla torre più Salvini che Meloni"

di Fabio Massa

L'intervista di Affaritaliani.it Milano al candidato di centrosinistra e M5S: "Il mio primo atto? Ridurre i danni della giunta Fontana sulle liste d'attesa"

Majorino: "Così cambierò la Lombardia. Giù dalla torre più Salvini che Meloni"

Pierfrancesco Majorino è in movimento. Risponde alle domande di Affaritaliani.it Milano mentre continua una campagna martellante: incontri, tweet, post, altri incontri, tweet, post. Con Affari parla di programmi, strategie, ma anche di attualità. E rivela: "Giù dalla torre Salvini più che Meloni, Fontana più che Moratti, e Calenda più che Renzi". Il caso della commercialista di Panzeri: "Piccolo gruppo di malfattori". L'INTERVISTA ESCLUSIVA DI AFFARITALIANI.IT MILANO

Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. La cosa che farà nella prima settimana una volta entrato in Regione.
Un provvedimento d'emergenza riguardante le liste d'attesa per ridurre i danni della giunta Fontana. E individuare uno spazio inutilizzato in una casa popolare milanese per metterci un ufficio del presidente e della giunta regionale.

Finita la campagna per le regionali farà campagna per le primarie? Ha un candidato o candidata in mente?
Nella campagna porterò l'entusiasmo di una campagna elettorale che ci avrà portato a un risultato storico, ovvero la vittoria in Regione Lombardia. Sicuramente farò una campagna in sostegno alla partecipazione alle primarie.

Parliamo di sanità e di Fabrizio Pregliasco. Come siete arrivati all'idea di candidarlo?
L'idea arriva dalla stima per il grande lavoro che ha fatto, lui è un valore aggiunto. Così come sono un valore aggiunto, nelle varie liste che ci sostengono, le tante persone che si sono occupate di sanità e sistema sociosanitario o da politici o con il loro percorso tecnico e professionale. Ogni contributo è prezioso, ma l'importante è che tutto stia dentro un grande patto per ricostruire il sistema sociosanitario e rilanciare la sanità pubblica.

Sempre a proposito di sanità. Le case di comunità saranno smantellate o le cambierete?
Le case di comunità vanno realizzate secondo quello che erano gli obiettivi iniziali. Ovvero il creare luoghi di grande raccordo tra servizi, con il fine di tenere insieme medici, infermieri e assistenti sociali. Devono essere luoghi dell'orientamento al bisogno di cura per i cittadini. E non questa cosa vergognosa di oggi: oggetti di campagne di propaganda. Luoghi con una targhetta nuova e un'offerta di servizi assolutamente inadeguata e vecchia dietro di essa.

Parliamo di Trenord. Lei dice spesso che va ribaltata. Che cosa pensa della proposta di mettere a gara il servizio? E della fusione con Atm?
Bisogna rafforzare Trenord, rafforzare l'azienda. Una sana innovazione nei vertici è necessaria per renderla più robusta possibile. Poi discutiamo della gara o di altre strategie. Sono molto aperto a questo confronto, ma se si mette oggi a gara il rischio è di privatizzarla. Credo che la gara non debba essere il primo passo. Il punto è fare delle scelte con RFI su alcuni temi. Ad esempio in Stazione Centrale c'è un eccesso di concentrazione di traffico di treni merci: bisogna occuparsene. E poi serve un grande piano sul materiale rotabile. Tutto questo deve essere oggetto di una strategia ambiziosa. Infine c'è il tema di dove vogliamo arrivare rispetto all'utenza. Noi dobbiamo incentivare al massimo l'uso della mobilità collettiva e sostenibile e per farlo dobbiamo inserire la gratuità per gli under25 nell'utilizzo della mobilità regionale.

Altra questione: le case popolari. Si parlò l'anno scorso di fusione Aler-MM ma non se ne è fatto nulla.
Dobbiamo mettere a disposizione degli inquilini 15mila case regionali vuote. Questo è il primo punto essenziale. E' veramente uno scandalo che grida vendetta. Per metterle a disposizione degli inquilini bisogna fare bandi, che prevedano anche che gli inquilini possano fare piccole ristrutturazioni ma entrare subito. Solo così favoriamo anche un mix sociale nei quartieri popolari. E' condizione essenziale che siano luogo d'incontro tra condizioni economiche diverse. Invece in questi anni si sono prodotti ghetti inaccettabili. Anche dentro Aler c'è bisogno di una bella riassettata sul piano delle figure dirigenziali. La fusione? Non partiamo da questo. Partiamo dall'irrobustimento. La fusione può essere una strada ma innanzitutto bisogna fare in modo che quella grande azienda sia in grado di stare sulle proprie gambe.

Sui social è virale un caso - tutto da verificare - di una bidella che ogni giorno prende il treno da Napoli a Milano perché gli affitti sono troppo alti. Il tema del caro casa è sicuramente vero...
Il tema è che manca una politica coraggiosa sulla casa. Questa politica si deve basare su alcuni pilastri. Il primo è un patto con i costruttori per la rigenerazione degli spazi urbani al fine di mettere a disposizione appartamenti con costi sostenibili. La seconda leva è l'alimentazione di un fondo sostegno affitti. Il terzo strumento è recuperare l'opportunità dell'housing sociale che in Regione Lombardia è stata totalmente rimossa. Quarto punto Aler, su cui abbiamo già detto. E infine mi rendo conto di semplificare un po' ma se i salari fossero più dignitosi avremmo una domanda più robusta.

Caso Panzeri. E' stata arrestata una commercialista che aveva molti incarichi da parte di società dipendenti da comuni ed enti di centrosinistra. Come commenta?
Mi auguro che la magistratura vada avanti con grande nettezza. E che paghino tutti i responsabili. Io credo che siamo di fronte a un piccolo gruppo di malfattori, non a una rete estesa. Questa è l'impressione che mi sono fatto, ma a questo punto vedremo l'esito delle inchieste. Bisogna sostenere l'operato della magistratura e basta.

Già dalla torre: Salvini o Meloni. Vietato rispondere "entrambi".
Se proprio devo scegliere dico Matteo Salvini. Credo che sia il responsabile dell'imbarbarimento della politica di questi anni.

Giù dalla torre: Fontana o Moratti.
Ussignùr... Fontana perché la sfida è con lui.

Giù dalla torre: Renzi o Calenda.
Butto giù Calenda perché Matteo mi è umanamente molto più simpatico.

fabio.massa@affaritaliani.it







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