Milano

Majorino vara la riorganizzazione del Welfare. E i sindacati protestano. Inside

di Fabio Massa

Non si può dire che non abbia coraggio, Pierfrancesco Majorino. O che comunque abbia paura di esporsi. Prima la tattica del “preannuncio dell’annuncio”, come l’ha chiamata Maurizio Giannattasio sul Corriere della Sera, con la quale ha “preannunciato di voler annunciare” la sua candidatura il 9 luglio. La corsa per le primarie comincia. Eppure, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, c’è una scommessa che Majorino sta facendo che è molto più immediata, e che potrebbe portare a una zavorra da poco nella corsa alle primarie che invece richiede capacità di volare alti e parlare di idee. Ma la concretezza della polemica che pare stia portando avanti il sindacato, contrario alla riorganizzazione, è di altro tipo. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it la riorganizzazione territoriale partirà il primo giugno (o meglio, probabilmente il tre, dopo il ponte della festa della Repubblica). L’ultimo tavolo di confronto con i sindacati prima dell’entrata in vigore della riorganizzazione che ha visto un lavoro intenso di Majorino negli ultimi due anni (anche con qualche screzio con i colleghi, come quando D’Alfonso sosteneva che il sistema dei servizi sociali costava troppo e Majorino minacciò le dimissioni), non è andato benissimo. Il 25 maggio le sigle sindacati avrebbero espresso, secondo rumors di Affari, tutte le preoccupazioni sul piano elaborato dal dirigente Claudio Minoia e dal consulente Cosimo Palazzo, che ha avuto un ruolo particolarmente attivo nella riorganizzazione. In pratica, quello che contesterebbero i sindacati è che tutti i servizi sociali non possono essere riuniti in uno sportello unico per ogni zona, riprendendo un vecchio piano di revisione, senza il reintegro delle risorse andate in pensione. Intanto il piano porterà alla creazione di quattro posizioni organizzative per gestire 9 nuovi sportelli, alla formazione di 400 operatori dei nuovi servizi. Ma se il sindacalese si ferma a una questione di risorse, c’è anche chi magnifica gli aspetti positivi del piano, come la domiciliarità per i casi di adulti e anziani che non devono essere ricoverati. Altra novità: il Celav, la struttura che gestisce adulti in difficoltà e disoccupati arriverà in via San Tomaso, dove attualmente c’è Gianni Confalonieri, il fiduciario del sindaco su Expo. Insieme al trasferimento nei nuovi e prestigiosi uffici, è previsto anche un potenziamento sul piano delle risorse.

I sindacati hanno espresso perplessità sulle quattro nuove posizioni organizzative e sul fatto che la riorganizzazione arriva a 10 mesi dalle elezioni. Dalla parte di Majorino, quello della lotta alla disoccupazione e del sostegno ai poveri sembra essere il vero obiettivo della riorganizzazione, anche a costo di conflitti con il sindacato. Argomenti che giustificheranno una polemica alla vigilia dell’annuncio della candidatura alle primarie? Secondo i bene informati la risposta sarebbe no. Ma si sa, in politica tutto è lecito. 

@FabioAMassa







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