Milano
Mantovani ai domiciliari dopo 40 giorni: "Ora dimostrerò la mia innocenza"

L'ex vicepresidente nonchè assessore alla Sanità di Regione Lombardia Mario Mantovani ha ottenuto dal gip del tribunale di Milano Stefania Pepe i domiciliari, che sconterà nella sua abitazione di Arconate. "Dopo quaranta giorni di carcerazione preventiva, potrà riabbracciare i propri cari", recita una nota dell'ufficio stampa di Mantovani. Che, tramite il suo legale Roberto Lassini, ha fatto sapere: "Ora dimostrerò la mia innocenza". Il suo caposegreteria Giacomo Di Capua, era già stato scarcerato qualche giorno fa. A favore della scarcerazione di Mantovani era stata condotta anche una battaglia in parlamento, con in prima linea Luca Squeri, coordinatore provinciale di Forza Italia, e Sante Zuffada, senatore azzurro.
L'ASSESSORE GARAVAGLIA INTERROGATO IN PROCURA - Nel frattempo oggi è stato interrogato in Procura a Milano dal pm Giovanni Polizzi l'assessore al bilancio della regione Lombardia, Massimo Garavaglia. A chiedere di essere sentito dal pm era stato, nei giorni scorsi, lo stesso Garavaglia, che e' indagato per turbativa d'asta. Stando alla ricostruzione dell'accusa, Mantovani e Garavaglia si sarebbero "attivati" assieme, attraverso il dg della Asl Milano 1 Giorgio Scivoletto (indagato), per "vanificare gli esiti del bando" di una gara del valore di 11 milioni di euro indetta "in forma aggregata" da tre Asl lombarde. Una gara che, ricorda il gip Stefania Pepe nell'ordinanza di custodia cautelare, era stata fatta per "razionalizzare il servizio" di trasporto di malati dializzati, uniformando le tariffe, ma a cui non aveva potuto partecipare la Croce Azzurra Ticinia Onlus di Giovanni Tomasini. Agli atti anche un sms tra Mantovani e Garavaglia del marzo 2014 nel quale il secondo segnalava al primo il "problema bando dializzati e croce azzurra". E in una telefonata successiva Garavaglia diceva a Mantovani che la gara "mette fuori gioco la Croce Azzurra", prevedendo dei "paletti" e quindi escludendola. "Siccome ai nostri Comuni fa tutto la Croce Azzurra...", spiegava Garavaglia, intercettato. E Mantovani, scrive il gip, avrebbe assicurato "di interessarsi subito del problema". Un intervento, secondo il giudice, "evidentemente determinato dalla volonta' di favorire le associazioni operanti nei 'loro Comuni' e di mantenere dunque i consensi nelle aree di interesse politico". "Tornando indietro rifarei quella telefonata, la rifarei per forza, perche' il compito di un politico e' risolvere i problemi che gli vengono sottoposti e quindi segnalarli a chi ha competenza in quel settore", aveva detto Garavaglia, che e' assistito dall'avvocato Jacopo Pensa, dopo aver appreso del suo coinvolgimento nell'indagine.