Mantovani, nuova indagine per peculato: sequestrati 1,3 milioni di euro
La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato 1,3 milioni di euro a Mario Mantovani nell'ambito di una nuova indagine che lo vede indagato
Mario Mantovani, nuova indagine per peculato sull'ex vicepresidente del consiglio lombardo
La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato 1,3 milioni di euro a Mario Mantovani nell'ambito di una nuova indagine che vede indagato l'ex vicepresidente ed ex assessore della Giunta regionale lombarda per peculato in relazione alla gestione di alcune onlus a lui riconducibili. Oltre a Mantovani sono indagate altre 8 persone nell'inchiesta coordinata dal pm Giovanni Polizzi.
"La maggior parte dei redditi percepiti dalla famiglia Mantovani proviene dalle societa' ed enti (fondazioni e cooperative sociali) appartenenti all'inner circle riconducibile all'ex vicepresidente del consiglio regionale lombardo". Lo scrive il gip Teresa De Pascale nel decreto con cui ha disposto il sequestro di 1,3 milioni di euro a carico del consigliere di Forza Italia, indagato per peculato e 'fatture false per operazioni inesistenti'. Nel provvedimento, il giudice stila un lungo elenco di "persone fisiche che sono state individuate quali membri degli enti partecipanti al sistema fraudolento". Tra queste, oltre alla moglie Marinella Restelli (accusata di peculato e fatture false), indica 5 componenti della famiglia Mantovani, che non sono comunque indagati.
L'appartamento milanese di via Veniero di proprieta' della signora Restelli, sequestrato oggi, in teoria dalle visure camerali risultava essere la sede di una Onlus ma la Guardia di Finanza ha rilevato "solo la presenza di una normale abitazione, succintamente arredata, priva di qualsiasi strumento da ufficio e financo di un semplice spazio a cio' dedicato e dunque di qualunque documento riferibile ad alcuna delle 'Sodalitas'". L'altro immobile a cui sono stati messi i sigilli, la dimora settecentesca di Villa Clerici intestata alla societa' Spem da Mantovani e data in affitto, non ospitava le attivita' della Fondazione Mantovani e di altre 4 organizzazioni del gruppo Sodalitas che pagavano un canone di 15 mila euro all'anno ciascuno. Gli accertamenti investigativi hanno fatto emergere che "la condizione di Villa Clerici e' quella di una cascina, in larga misura inabitabile, ancora con masserizie accatastate al suo interno e peraltro priva di alcuna indicazione esterna (una targa, un citofono) relativa alla presenza delle Onlus apparenti locatarie".