Milano

Marco Carta, pg chiede condanna a 8 mesi, ma il cantante viene assolto

Processo d'Appello nei confronti del cantante accusato di furto di magliette ed assolto in primo grado

Marco Carta, pg chiede condanna a 8 mesi, ma il cantante viene assolto

Il pg di Mlano Celestina Gravina chiede la condanna ad otto mesi per Marco Carta, nel processo d'Appello che lo vede imputato per il furto di magliette del valore di 1.200 euro alla Rinascente per il quale fu arrestato il 31 maggio scorso. Il cantante è stato assolto in primo grado un anno fa. Nonostante la richiesta del pg, Marco Carta e' stato nuovamente assolto nel processo di secondo grado dalla Corte d'Appello di Milano che ha così confermato la sentenza del Tribunale di un anno fa.

Carta, sono felicissimo per assoluzione 

"Sono felicissimo": e' stato questo il commento del cantante Marco Carta alla notizia della conferma in appello della sua assoluzione per l'accusa di furto di magliette alla Rinascente. Le parole del cantante ed ex vincitore di Sanremo e Amici sono state affidate all'avvocato Simone Ciro Giordano, al quale la pop star ha mandato il suo ringraziamento: "Sei un grande", gli ha detto.  Il 35enne era stato fermato nel maxi store del centro di Milano insieme all'amica Fabiana Muscas, con l'accusa di aver rubato 6 magliette per il valore di 1200 euro. Proprio l'amica aveva poi raccontato poi di aver commesso il furto per fare un regalo al cantante, il cui compleanno cadeva una decina di giorni prima dei fatti: una ricostruzione che aveva convinto gia' i giudici di primo grado, che avevano assolto il cantante, mentre la donna era stata messa all'istituto di messa alla prova.

L'avvocato del cantante, restano il dolore e il danno d'immagine

"Oggi con la sentenza di rigetto della Corte d'Appello alla richiesta di condanna del pg abbiamo avuto l'ennesima conferma della sua estraneita' ai fatti". Cosi' l'avvocato difensore di Marco Carta. Secondo il legale del cantante ed ex vincitore di Sanremo e Amici, Simone Ciro Giordano, "la questione ora e' definitivamente archiviata anche se il dolore e il danno d'immagine subiti restano e non potranno mai essere ripagati".

 








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