Maroni, Appello contratti Expo: l'accusa chiede 30 mesi di carcere - Affaritaliani.it

Milano

Maroni, Appello contratti Expo: l'accusa chiede 30 mesi di carcere

Turbativa e induzione indebita per favorire due sue collaboratrici: inizia il processo in Appello nei confronti di Roberto Maroni, le richieste dell'accusa

Maroni, processo in appello: l'accusa chiede 30 mesi

Due anni e sei mesi di carcere: e' la richiesta di condanna formulata dal pg Vincenzo Calia nei confronti dell'ex Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel processo d'appello in corso a Milano. Maroni e' accusato di 'turbata liberta' del contraente' e 'induzione indebita' in relazione a un incarico e a un viaggio a Tokyo spesato da Expo a beneficio di due sue ex collaboratrici.

In primo grado, il 18 giugno scorso, Maroni, oggi presente in aula, era stato condannato a un anno di carcere e 450 euro di multa solo per il reato di 'turbata liberta' del contraente' per l'affidamento di un incarico nell'ente di ricerca regionale Eupolis della sua ex collaboratrice Mara Carluccio. Era invece stato assolto 'perche' il fatto non sussiste' dall'accusa di 'induzione indebita' per avere esercitato pressioni sulla societa' Expo per far partecipare a una missione a Tokyo Maria Grazia Paturzo a cui sarebbe stato legata da una "relazione affettiva". Secondo il pg Calia, Maroni e l'ex dg di Eupolis, Alberto Brugnoli, che ha patteggiato 8 mesi per questa vicenda, "hanno dato avvio consapevolmente a un'attivita' di turbativa" e "tutti nell'entourage" dell'ex Presidente "erano consapevoli di dover trovare un posto" all'ex collaboratrice. "Inverosimile", invece, che "tutti gli imputati fossero inconsapevoli dello scopo ultimo per il quale agivano".

 

Expo: Maroni, mai imposto assunzione Carluccio

"Nella mia lunga attivita' politica e istituzionale non ho mai preteso e imposto niente e a nessuno e ne' imposto di assumere la Carluccio". E' quanto ha affermato l'ex presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, in una dichiarazione spontanea davanti al collegio della seconda sezione penale della Corte d'Appello di Milano, presieduto dal giudice Piero Gamacchio, nell'ambito del processo che lo vede imputato per turbata liberta' del contraente e induzione indebita. "Non ho mai chiesto - ha aggiunto l'ex ministro dell'Interno - di violare una norma di legge anche secondaria o un regolamento per mio conto, figuriamoci una norma penale. Non ho mai incontrato e telefonato a Brugnoli (ex dg della societa' di consulenza Eupolis) ne' per sponsorizzare la Carluccio ne per altri motivi e neanche per interposta persona". Per Maroni la sua ex collaboratrice Mara Carluccio era la "persona giusta" per "le necessita'" dell'incarico" in quanto, quando era stata "al Viminale, aveva organizzato eventi internazionali molto importanti e possedeva da anni il Nos, il nulla osta per la sicurezza". "Non ho mai saputo di procedure amministrative rivolte e indirizzate" a far ottenere "una consulenza della Carluccio", ha concluso Maroni. 








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