Milano

Maroni, l'avvocato: "Il pm lo voleva condannare post mortem"

a cura della redazione

Presunte nomine irregolari in Ilspa, assolto il co-imputato Bonomelli. Non luogo a procedere per Maroni. Il suo legale: "Pm voleva condanna post mortem"

Nomina di una conoscente in Ilspa, concluso il processo contro Maroni e Bonomelli

Non luogo a procedere per l'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, deceduto lo scorso 22 novembre, e assoluzione per il co-imputato Guido Bonomelli, ex direttore generale di Ilspa. E' quanto ha deciso la quarta sezione penale del Tribunale di Milano nel processo per induzione indebita, turbativa d'asta e falso con al centro la presunta nomina irregolare dell'architetto Giulia Capel Badino, conoscente dell'ex governatore, in Infrastrutture Lombarde spa, societa' partecipata dalla Regione Lombardia.

Stando all'accusa del pm Giovanni Polizzi, Maroni alla fine del 2017 avrebbe indotto l'ex direttore generale di Ilspa a creare una posizione professionale nel team che si occupava della realizzazione della Citta' della Salute a favore di Capel Badino. "Siamo stati sempre convinti della correttezza dell'operato dell'ingegnere Bonomelli - ha commentato l'avvocato Giovanni Bellingardi -. Siamo soddisfatti che dopo un'istruttoria lunga e completa e' stata certificata la correttezza del comportamento di Bonomelli. L'augurio e' che ora possa tornare a rivestire incarichi pubblici".

Il legale di Maroni: "Il pm voleva condannarlo post mortem"

L'accusa ha voluto concludere il processo e istruirlo fino alla fine con un pm che non ha mai creduto alla parola degli avvocati, ma a questo siamo abituati, - e non ha creduto alle certificazioni, che parlavano di patologie gravi e condizioni di costante sofferenza. Ha quindi concluso chiedendo la condanna post mortem, una sorta di damnatio memoriae". Lo ha dichiarato l'avvocato Domenico Aiello, legale di Roberto Maroni, commentando la sentenza del Tribunale di Milano. "La sentenza di oggi arriva postuma e assolve Roberto Maroni dalle accuse, ma visti i danni dell'indagine e le pene patite durante il processo, mai come stavolta l'assoluzione giunge inutile, non consola nessuno, lui gia' da tempo e' nella pace dei giusti", ha aggiunto il penalista.







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