Maroni: impossibile accogliere altri clandestini, a rischio la sicurezza
Maroni: "C'è una gestione che non coinvolge le Regioni, sono decisioni prese dalle Prefetture"
"In Lombardia come in altre regioni e' impossibile accogliere altri immigrati, anzi altri clandestini, perche' non si tratta di profughi". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni questo pomeriggio, intervistato a TGCom24.
IN ATTO OCCUPAZIONE DEL TERRITORIO - "C'e' una gestione che non coinvolge le Regioni - ha spiegato il presidente -, sono decisioni prese dalle Prefetture, quindi noi assistiamo a questa occupazione del territorio, che non da' alcuna garanzia di integrazione e che anzi suscita allarme da parte dei sindaci, degli amministratori, di tutte le parti politiche". "E' una gestione sbagliata da parte del Governo - ha ribadito Maroni -, e noi non possiamo fare altro che protestare e dire che non siamo d'accordo".
FERMARE GLI ARRIVI - "La soluzione e' una sola: evitare che arrivino - ha proseguito -. Quando ero ministro dell'Interno, nel gennaio-febbraio 2011, durante la cosiddetta 'Primavera araba', arrivarono 40.000 persone. Poi pero' a luglio dello stessi anno riuscimmo a fermare gli sbarchi, perche' io mi diedi da fare, andai in Libia, Tunisia, Egitto e feci degli accordi con i Governi locali per rafforzare i controlli, fornendo anche i mezzi alle Polizie locali, e impedire le partenze. Anche oggi e' possibile, ci sono Governi in quei Paesi. Altrimenti non c'e' possibilita' di gestione e la situazione non potra' che peggiorare".
IMPOSSIBILE GARANTIRE SICUREZZA - "Sono molto preoccupato - ha detto il numero uno di Palazzo Lombardia -, dato quello che sta succedendo in Europa: non possiamo garantire la sicurezza ai nostri cittadini. Per questo il Governo deve pretendere che le Nazioni Unite facciano anche in Libia e in Tunisia le operazioni di peacekeeping, come fanno in molte zone del mondo: occorre fare li' i centri di prima accoglienza, dove si possa verificare chi ha davvero diritto della protezione internazionale, e in quel caso lo si accompagna dove chiede di andare, in piena sicurezza, e chi non ne ha diritto e quindi deve stare li'".