Milano
Maroni salta i preliminari: "Inchiesta contratti, rito immediato"
"Il presidente Roberto Maroni rinuncia all'Udienza Preliminare. Questa mattina ho presentato, presso la cancelleria della dottoressa Valori, istanza di rinuncia all'udienza preliminare e richiesta di rito immediato". Lo dice oggi Domenico Aiello difensore del presidente di Regione Lombardia in merito all'inchiesta della procura della Repubblica di Milano. "La decisione ha lo scopo di avere il prima possibile una pronunzia nel merito, senza altri passaggi interlocutori, davanti ad un giudice terzo e indipendente, che accerti i fatti nella loro reale portata. Il dibattimento - spiega - e' infatti la sede piu' idonea (se non l'unica) per consentire alla difesa tempi e mezzi necessari per dimostrare la assoluta legittimita' del comportamento del Presidente Maroni e dei suoi collaboratori e la totale inconsistenza della prova in questi mesi prodotta dal PM a sostegno della tesi d'accusa". "In tutta la sua lunga attivita' politica e istituzionale - prosegue Aiello - il presidente Maroni ha sempre ritenuto la propria condotta immune da censure e perfettamente rispettosa della legge: questo vale naturalmente anche per l'inchiesta della Procura di Milano che lo vede coinvolto. Sono convinto - conclude il legale - che in questo modo potremo avere un processo sereno, giusto, proporzionato a quella che e' la reale portata dei fatti contestati".
“La richiesta di rito immediato non cancella le ombre sull’attività politico istituzionale del presidente della Regione Lombardia. Chi amministra il pubblico deve essere al di sopra di ogni sospetto e ai lombardi andava risparmiata la vergogna di un presidente sotto processo. Se fosse stato sicuro della sua innocenza perché non è andato in udienza il 30 settembre per ottenere un’archiviazione che avrebbe chiarito ogni addebito nei suoi confronti? Con questa mossa Maroni cerca mediaticamente di autoassolversi per non trovarsi sui giornali in veste di rinviato a giudizio. Chiediamo a Maroni di fare un passo indietro perché, come lui stesso ha chiesto a Errani, un presidente a processo si deve dimettere”. Così Dario Violi, capogruppo del M5S Lombardia
“La vicenda giudiziaria di Maroni seguirà il suo percorso e non sta a noi entrare nel merito, ma c’è un dato politico ed è che l’amministrazione regionale non ha saputo dimostrarsi corretta e impermeabile alle amicizie politiche. Vale per i contratti che sono oggetto dell’indagine della magistratura e per le nomine a capo delle partecipate e di asl e ospedali. C’è una disinvoltura che un’amministrazione come quella lombarda non dovrebbe permettersi”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in Regione Enrico Brambilla a commento della notizia della richiesta del rito immediato da parte del presidente Maroni nel processo a suo carico per due contratti ad ex collaboratrici. v