Milano
Maroni: "Sanità lombarda è sistema sano". Bocciata la mozione di sfiducia
Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato la mozione di sfiducia al governatore Roberto Maroni. A votare contro e' stata la maggioranza di centrodestra (Lega, Forza Italia, Ncd, Fratelli d'Italia e Lista Maroni) con 47 no; favorevoli le opposizioni (Pd, Patto civico e M5S) con 30 si'. La mozione era stata presentata dalle opposizioni dopo l'arresto dell'ex assessore alla Salute e vicepresidente della Regione, Mario Mantovani, nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano
"Fatte salve le responsabilita' penali", che "sono personali", "dal nostro punto di vista il sistema ha funzionato e non ci sono censure da muovere". Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso del suo intervento in Consiglio regionale prima dell'apertura della mozione di sfiducia nei suoi confronti, presentata dalle opposizioni dopo l'arresto dell'ex assessore lombardo alla Salute, Mario Mantovani, nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Milano. "Non ci sono tangenti pagate dalla sanita' lombarda, e' un sistema sano e d'ora in avanti chiunque assocera' sanita' lombarda e tangenti sara' chiamato a rispondere legalmente perche' questa e' una falsita'", ha detto il governatore. Insomma, "il sistema di controlli e valutazioni di Regione Lombardia ha funzionato". "Dobbiamo essere orgogliosi della sanita' lombarda e di questo modello".
"La vicenda che ha colpito l'ex assessore Mario Mantovani - ha proseguito Maroni - ci ha spinto a mettere subito in atto delle approfondite verifiche sulle rilevanze risultanti da questi atti, escludendo quello che non riguarda la Regione, ossia la stragrande delle imputazioni mosse a Mantovani per le sue passate attivita' di senatore, sottosegretario, sindaco". Per quanto riguarda l'attivita' di Mantovani come assessore, il governatore ha ricordato che "si tratta di due incarichi professionali dati da due aziende ospedaliere e l'imputazione, che coinvolge anche Massimo Garavaglia, di turbativa d'asta per un servizio trasporto dializzati. E' tutto contenuto in una relazione, che e' a disposizione dell'autorita' giudiziaria, dalla quale risulta chiaramente che non c'e' alcuna responsabilita' della Regione e che i fatti come sono stati descritti nell'ordinanza sono stati verificati e che risultano conformi alle procedure, alle leggi e ai regolamenti
Serenità anche sul piano politico: "Sono tranquillo perche' la mia maggioranza ha gia' formalmente espresso la fiducia", con la condivisione di un documento durante il vertice di maggioranza della settimana scorsa. La maggioranza, sottolinea il governatore, "ha saputo trarre da questa vicenda la forza per rilanciare l'azione di governo e la prospettiva politica di una maggioranza eterogenea ma che si e' data l'obiettivo comune di riproporre la coalizione che governa la Regione Lombardia anche fuori". "L'auspicio" che Maroni trae dal documento, sottoscritto dalla sua maggioranza la settimana scorsa, "e' che si possa rilanciare l'azione della coalizione anche per le prossime elezioni amministrative".
SALVINI: "MAGISTRATI DOVRANNO SCUSARSI CON GARAVAGLIA" - I magistrati "prima di sputtanare le persone, dimostrino che hanno gli elementi per farlo. Altrimenti dovranno chiedere scusa, io gia' da oggi mi aspetto delle scuse". A dirlo e' il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, parlando dell'inchiesta della Procura di Milano che vede indagato l'assessore lombardo all'Economia Massimo Garavaglia (Lega Nord) e che ha portato all'arresto del vicepresidente della Regione Mario Mantovani (Forza Italia). "Quando indagano il mio assessore mi incazzo. Quando indagano uno della Lega con la coscienza non solo pulita ma di piu'..., divento una bestia", ha aggiunto Salvini. Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, e' al Pirellone a Milano "per sostenere l'orgoglio di come e' governata la Regione Lombardia e rispondere con i fatti alle polemiche e agli attacchi politici giudiziari". Il leader del Carroccio ha avuto un breve colloquio con il governatore Roberto Maroni, nel giorno in cui in Consiglio regionale si discute la mozione di sfiducia al presidente della Regione, presentata dalle opposizioni. Per Salvini "il modello di buone amministrazioni, conti a posto e servizi offerti da Regione Lombardia e' un esempio in Europa e nel mondo. Quindi se qualcuno sbaglia paga, ma non e' questo il caso". Il segretario aggiunge: "Ripeto chi sbaglia paga, ma per quanto mi riguarda Regione Lombardia e' un modello. Che poi il Pd venga a farci la morale coi De Luca, coi Marino, coi vari ed eventuali e' veramente ridicolo".
GALLERA (FI): "AVANTI CON MARONI, STIAMO LAVORANDO BENE" - "Questa è una maggioranza che sta lavorando bene, sta facendo cose importanti come la riforma della sanità, del commercio, leggi importanti a sostegno delle nostre imprese, il sistema delle Aler. I lombardi ci stanno premiando per questo". Parole e musica di Giulio Gallera, sottosegretario regionale, a margine della seduta in Consiglio che doveva votare la mozione di sfiducia al presidente regionale Roberto Maroni. "Attendiamo gli esiti dell'inchiesta giudiziaria. Noi andiamo avanti insieme al presidente Maroni, vogliamo essere giudicati per le cose che facciamo e non per le inchieste che per ora sono solo sui giornali".
FABRIZIO SALA: "SFIDUCIA ERA ASSURDITA' PRETESTUOSA" - "La Giunta Maroni ha dimostrato in questi due anni di essere lungimirante, centrando tutti gli obiettivi finora prefissati. Da Expo 2015 alla riforma sanitaria, e ora il reddito di autonomia. La Lombardia e' governata bene, i lombardi continuano a darcene conto e merito, la sfiducia era un'assurdita' pretestuosa. Non puo' esserci paragone alcuno con la disastrosa gestione del Comune di Roma da parte della Giunta Marino: non accettiamo lezioni etiche e morali da parte di chi sa essere garantista solo a senso unico e secondo convenienza. E non le accettiamo neanche da chi sa solo predicare e praticare "sfascismo": la citta' di Parma ne e' un esempio concreto, si e' sfasciata". Cosi' l'Assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala, commentando il respingimento della mozione di sfiducia in Consiglio regionale.
ROMEO (LEGA): "SCIACALLAGGIO RISPEDITO AL MITTENTE" - “Abbiamo assistito oggi all’ennesimo autogol dell’opposizione, che con un’inutile mozione di sfiducia ha raggiunto unicamente l’obiettivo di rendere ancora più forte la maggioranza.” Così Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio al Pirellone, commentando l’esito della votazione odierna in Consiglio Regionale. “Lo sciacallaggio politico è stato respinto al mittente – afferma Romeo – invitiamo gli esponenti del PD a rivolgere la loro indignazione verso quelle realtà, governate dai loro colleghi di partito, dove la sanità, a differenza di quella lombarda, versa in uno stato pietoso.”
DEL GOBBO (NCD): "REGIONE DIMOSTRA PROPRIA ECCELLENZA" - “Questa mozione presenta ben poche motivazioni politiche, al contrario sembra seguire in modo opportunistico e strumentale le indagini giudiziarie. Se così non fosse non si capirebbe la necessità di presentarla proprio oggi”. Così il capogruppo del Nuovo Centrodestra, Luca Del Gobbo, ha stigmatizzato la mozione di sfiducia al presidente Maroni presentata dalle opposizioni in Regione Lombardia e respinta dall'aula consiliare. “Ad una mozione non politica - prosegue Del Gobbo - vogliamo rispondere con un voto, questo sì, dettato da motivi politici che trova le sue ragioni proprio nell’attività di questa Giunta che sta dimostrando nei fatti di dare risposte concrete ai cittadini lombardi in un contesto economico e sociale di grandi cambiamenti. Un voto contrario con il quale vogliamo ricordare le numerose leggi e riforme approvate in Lombardia dalla sanità all'i struzione senza dimenticare il sostegno a settori decisivi come il turismo e il mondo imprenditoriale”. “Regione Lombardia – conclude il capogruppo del Nuovo Centrodestra – è da vent'anni il paradigma dell'efficienza e del buon governo, capace di garantire una spesa sanitaria in costante pareggi da quindici anni, un reale sistema di sostegno alla libertà di scelta educativa e investimenti in infrastrutture e nel trasporto pubblico che non hanno equivalenti in altre regioni italiane. Siamo per questo convinti che solo questa coalizione sia la sintesi culturale, politica e amministrativa più adeguata per continuare questa esperienza".
GALLI (LISTA MARONI): "NO LEZIONI MORALITA' DA PD" - “E’ curioso rilevare come le opposizioni che hanno firmato la mozione unitaria per sfiduciare Maroni abbiano passato più tempo ad attaccarsi fra di loro, fra M5S e PD, più che ad attaccare la Giunta e la maggioranza che la sostiene. Nel merito, risulta molto difficile accettare lezioni di moralità e di etica pubblica da chi ha candidato De Luca alla guida della Regione Campania, ha accollato sulle spalle del contribuente il buco del Monte dei Paschi, non ha chiesto la testa di Marino un anno fa, quando furono arrestati un assessore, il presidente del Consiglio comunale di Roma e alcuni consiglieri. Per altro, gli stessi leader del Pd regionale lombardo in altre circostanze si sono dimostrati ultra garantisti. E tuttavia ci vuole coerenza, non si possono usare due pesi e due misure, non si può oscillare tra giustizialismo e garantismo a seconda delle opportunità e delle convenienze, perché questo pregiudica il rapporto tra cittadini e classe politica tanto quanto gli arresti”. Cosi' il capogruppo della Lista Maroni in Consiglio regionale della Lombardia Stefano Bruno Galli, nel corso del suo intervento in Aula sulla mozione di sfiducia al Presidente Maroni presentata dalle opposizioni.
ALFIERI (PD): "MAGGIORANZA CHIUSA IN UN BUNKER" - “La Lega e la maggioranza si chiudono in un bunker, in una difesa auto assolutoria, facendo finta che non è successo nulla. L’incapacità politica di Maroni di rompere con il passato è sotto gli occhi di tutti, a partire dal sistema dei controlli e dall’invadenza della politica nelle nomine dei direttori generali della sanità. Quest’ultimi, in alcuni casi, si sono dimostrati totalmente asserviti ai vertici regionali provocando storture e comportamenti illegittimi". Così Alessandro Alfieri, segretario e consigliere regionale del Pd, sull'intervento di Maroni in Consiglio regionale. "La commissione d’inchiesta interna che ha voluto lo stesso presidente, un anno fa - ha proseguito Alfieri - non ha portato ad alcun risultato: tutti i direttori generali coinvolti e giudicati inadeguati, ad oggi, sono tutti al loro posto. Non dimentichiamo la serie di inchieste che hanno coinv olto l’Istituzione regionale sotto l’era Maroni: ricordiamo i casi di Infrastrutture Lombarde, ancora senza guida dopo l’arresto di Rognoni, Ferrovie Nord, l’inchiesta della “cupola appalti” del marzo 2014 oltre a quella che ha coinvolto lo stesso presidente. Oggi la maggioranza ridà la fiducia a Maroni ma i lombardi rischiano di perderla nell’Istituzione regionale. Finiscono per arroccarsi nel Palazzo ma questo atteggiamento li condannerà ad una lenta agonia come nella legislatura precedente”.
AMBROSOLI: "RIFLETTORI RESTANO ACCESI" - “Eludere l’oggetto del dibattito è arte non comune, ma nonostante l’abilità del presidente Maroni nell’eludere i temi della mozione odierna, i riflettori sulla vicenda Mantovani resteranno accesi - così Umberto Ambrosoli nel suo intervento in aula -. Il caso Mantovani non getta solo discredito verso le istituzioni, ma dimostra una degenerazione pervasiva del sistema. La abbiamo davanti agli occhi e non si può guardare dall'altra parte. Né basta affermare l’idea del buon governo per sentirsi autorizzati a non pretendere un rigoroso rispetto delle regole, che va preteso da chiunque abbia una responsabilità politica".