Milano

Martina o Zingaretti? Nulla, il Pd Milano non sceglie (per ora)

In città i dem non si schierano ancora, ma la strategia è chiara: far capire a chiunque guiderà il partito che Milano non è una provincia come le altre.

Di Maria Teresa Santaguida 

"Riformisti per Zingaretti" e "Sinistra per Zingaretti", avrebbero potuto essere questi i nomi delle liste del Pd milanese a sostegno del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, con un appoggio trasversale da entrambe le anime del partito, da quella più riformista o renziana, a quella che si considera più di sinistra. 

Ma il segnale del  'rompete le righe' non è arrivato e non arriverà perché l'intenzione di Milano è quella di mantenere l'unità del partito. Non si può - ad appena 5 giorni dalla rinuncia del candidato naturale per l'area renziana dominante, Marco Minniti - prendere immediatamente posizione. L'ordine di servizio, in questo senso, è partito direttamente dalla regia politica di via Lepetit. 

Nessuno nega però che forti spinte stiano arrivando all'entourage della dirigenza in una direzione, o nell'altra, quella legata all'attuale reggente Maurizio Martina: spinte uguali e contrarie. C'è infatti una grossa area, quella legata al senatore franceschiniano Franco Mirabelli, che ha già le idee chiare sul candidato romano e che ha un peso importante nella nuova segreteria guidata da Silvia Roggiani. Anche Patrizia Toia pare essere schierata con Zingaretti.

Nulla è detto però fino a domani: se i buoi, soprattutto fra i deputati e senatori milanesi a Roma, usciranno dal recinto sarà difficile contenerli. È per questo che le ultime ore prima dell'ufficializzazione delle candidature sono frenetiche anche sotto la Madonnina.

Le menti politiche milanesi sono infatti convinte che schierarsi da ora sarebbe un errore. Soprattutto per Milano, perché indebolirebbe l'obiettivo strategico del pd locale: far arrivare a Roma un messaggio che in questi anni è stato difficile far passare. Ovvero: il nuovo segretario non dovrà più considerare la capitale economica del Paese, una provincia come le altre, per un motivo molto semplice: qui la sinistra tiene, e bene.

È su questo che insiste l'ex segretario Pietro Bussolati: lavorare sulle idee e sulle piattaforme, analizzare quanta Milano c'è nelle proposte dei due candidati principali, Zingaretti e Martina, e raccogliere da entrambe le mozioni il più possibile per la città. Questa valutazione potrebbe durare anche un mese, rimandando qualsiasi decisione e schieramento a gennaio. 

Nel frattempo è un'altra la partita - più concreta - da gestire in questi giorni: la regia politica delle amministrative. La partita è tutta nelle mani della nuova segretaria Roggiani e consiste nel farsi trovare pronti ad un appuntamento elettorale non di poco conto. In primavera bisognerà dimostrare per l'ennesima volta che il partito ha consenso sul territorio: solo con questa forza potrà contare di più anche negli equilibri nazionali.

Il comunicato del Pd: Da Milano un appello a Roma, Roggiani: “Al più presto una cabina di regia per affrontare le sfide elettorali"

“Mentre a Roma l’attenzione del Partito Democratico sembra essere concentrata su nomi, Milano Metropolitana è compatta nel chiedere una maggiore concentrazione sui contenuti e sulle sfide che ci attendono a breve: europee e amministrative. Non ci rassegniamo alle scelte sbagliate e deleterie di questo governo, non vogliamo un’Europa più debole ma un’Europa più forte. Consapevoli che gli appuntamenti elettorali della prossima primavera siano decisivi, siamo convinti della necessità che le forze democratiche, riformiste e progressiste siano compatte. Per questo, a nome del Pd Milano Metropolitana, voglio lanciare un appello programmatico a Roma. Quello che chiediamo è la costruzione di una cabina di regia unitaria che coinvolga tutti i candidati per la preparazione delle elezioni amministrative ed europee, e l’apertura di un tavolo che aggreghi su una piattaforma comune e di programma tutte le forze europeiste, riformiste e progressiste, in vista delle elezioni europee. Non possiamo stare a guardare mentre il governo giallo verde mortifica diritti, mette a rischio la stabilità economica del nostro Paese e minaccia il progetto di un’Europa unita".

Così la segretaria metropolitana Silvia Roggiani annuncia l'ordine del giorno discusso e approvato all'unanimità dalla Direzione metropolitana che si è svolta ieri, lunedì 10 dicembre, presso la Casa della Cultura di Milano. 







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