Milano

Mascherine non a norma e in ritardo. Lo scandalo della Protezione Civile

Lo scandalo della Protezione Civile. Niente ospedale in Fiera e mascherine non a norma. Una vergogna

di Fabio Massa
Esiste una decenza. Mentre gli italiani, emozionalmente, si uniscono a cantare e ballare e battere le mani ai balconi, succede che la Regione Lombardia si trova a fare i conti con l'insipienza della Protezione Civile. Aridatece Bertolaso? Forse no, anche perché di gente che cammina sulle acque non ce ne è oggi e non ce n'è stata ieri, con una eccezione. Però, come dicevo, c'è un limite alla decenza. Questi i fatti. Enrico Pazzali e Fondazione Fiera, insieme a Fabrizio Curci che di Fiera Spa è l'amministratore delegato decidono di mettere a disposizione i padiglioni vuoti, visto che di manifestazioni non ce ne sono, per farne reparti di terapia intensiva o comunque per aiutare la sanità lombarda che cerca letti disperatamente. Tanto disperatamente che Giulio Gallera sottolineava l'altro giorno in televisione che era pronto ad occupare anche gli sgabuzzini e gli scantinati, pur di salvare più vite possibile. Figurarsi allora i grandi stand dell'orgoglio di Milano. Si potevano riconvertire. Iniziano le ricognizioni, gli studi, i lavori preparatori. Peccato che oggi Attilio Fontana abbia dovuto sottolineare, con una certa rabbia - sentimento che per lui è praticamente sconosciuto - che la Protezione Civile non è pronta, e che dunque non se ne fa niente. Intanto, la gente muore perché non arriva a un letto in tempo. Questo è il fatto e con questo bisogna fare i conti. Ma non è finita. Perché in serata Davide Caparini, l'assessore al Bilancio che è molto di più (testa pensante, uomo d'ordine e organizzatore in questi momenti, giorni, settimane di crisi), sbotta anche peggio di Attilio Fontana, ed esce dal suo consueto understatement. Mostra delle foto sul suo profilo Facebook. Sono impressionanti. Sono le foto delle mascherine che dovrebbero impedire il contagio ai medici e agli infermieri eroici dei nostri ospedali. Bene, guardatela: è vergognosa. Semplicemente. Caparini è durissimo: "LA PROTEZIONE CIVILE invia queste mascherine alla Regione Lombardia da destinare ai medici e paramedici impegnati nella guerra al coronavirus. Il peggior materiale possibile, non nello standard previsto nei casi di pandemia. In ritardo di settimane e per di più non a norma... E intanto le persone si ammalano e muoiono!". Ecco, guardate bene questa foto. Questo pezzo di carta igienica. Questa vergogna. E adesso capite perché l'autonomia è qualcosa che potrebbe salvarci davvero la vita, o quantomeno impedire che se ne perdano ancora.        

fabio.massa@affaritaliani.it







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