A- A+
Milano
Mattia Palazzi, la sua storia ci insegna che si può indagare con tempi giusti
Mattia Palazzi, Pd Mantova

ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.10 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45

di Fabio Massa

Oggi vi racconto una storia che mi rinfranca, perché è la storia di un uomo che ce l'ha fatta a uscire vittorioso dal girone infernale dell'inchiesta giudiziaria e del venticello della calunnia e della maldicenza. Non ne faccio una questione politica, né amministrativa. Francamente non so come abbia governato la sua città, Mantova, nè se abbia fatto cose giuste o sbagliate. Con tutta probabilità le avrà fatte entrambe. Ma torniamo alla storia del nostro protagonista: Mattia Palazzi. Classe 1978, a venti anni gira il mondo in progetti internazionali dell'Onu, di Arci e altre ONG. Nel 2015 diventa sindaco. Rimane fuori dai radar della politica nazionale. Poi, nel novembre 2017, finisce sui giornali di tutta Italia. E' il 24 del mese dei morti e sui giornali campeggia questo titolo: sindaco Pd di Mantova indagato per concussione. Ma la notizia è ancora più intrigante, perché la procura sta indagando su una serie di presunti favori sessuali richiesti a una rappresentante di un'associazione culturale cittadina, in cambio di contributi comunali da erogare allo stesso ente. Scandalo a luci rosse, e via con la tipica gogna italiana. Però, e questo a merito di una giustizia che per una volta è davvero veloce, Palazzi non rimane nel girone infernale per molto tempo. Nel giro di un mese, infatti, la procura chiede l'archiviazione dell'indagine per tentata concussione continuata. Il risultato di questa indagine veloce è che Palazzi riesce ad andare avanti a fare il sindaco, e a ricandidarsi. E a vincere pure, e anche bene, nelle elezioni di quest'anno. La morale della favoletta è una sola: che si può e si deve indagare. Ma che bisogna metterci il tempo giusto. Pensate invece se a Mantova avessero deciso che no, Palazzi non andava "liberato" in fretta, ma tenuto sotto torchio magari per cinque mesi. I giornali, per mesi con le prime pagine sullo scandalo sessuale di Mantova. Nuove gole profonde, nuovi affarucci e scandaletti, quell'insopportabile odore di fogna che salta fuori da ogni anfratto, e lo scandalo Pd, e il centrodestra all'attacco. E' già successo, anche e soprattutto contro esponenti di centrodestra. Ed è successo per mesi. Invece a Mantova no. E quindi, che sia centrodestra o centrosinistra per me non ha differenza: la storia di Mattia Palazzi è una bella storia.

Commenti
    Tags:
    mattia palazzimantovaelezioniscandalo

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.