Milano

Maturità 2020 e didattica a distanza, come sarà la scuola del futuro?

di Alessia Casiraghi

Enrico Galiano, professore e scrittore, racconta in un'intervista come è cambiata la didattica in questi mesi e cosa ci potrebbe riservare la scuola in futuro

Maturità 2020 e didattica a distanza, come sarà la scuola del futuro?

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non abbia rivissuto il brivido, l’ansia, quella carica di aspettative, di quella notte insonne prima dell’esame di Maturità. E se molti ragazzi quest’anno non potranno dire ‘questa notte è ancora nostra’, gli adulti sono inevitabilmente spinti a interrogarsi sul vero significato di questo esame, che non è solo un rito di passaggio, ma un’intercapedine, necessaria e vitale, tra un dentro e un fuori, tra uno ieri e un domani.

Mentre la Ministra all’Istruzione, Lucia Azzolina, scioglie le ultime riserve su modalità e tempi della Maturità 2020 - che consentirà ai ragazzi di varcare per un’ultima volta la soglia della loro scuola - e si premura di rassicurare anche gli studenti di Terza Media, rimasti orfani del loro esame, molti si interrogano sul futuro di questa ‘nuova scuola’. Un scuola che abbiamo imparato a conoscere in questi ultimi mesi, fatta di tanti acronimi (uno fra tutti DAD – Didattica a Distanza), ma soprattutto di insegnanti e professori che hanno saputo mettersi in gioco e misurare una nuova distanza con i propri studenti. Abbiamo intervistato Enrico Galiano, professore, scrittore – il suo romanzo d’esordio Eppure cadiamo felici è uno young adult tradotto in tutta Europa - creatore della webserie Cose da prof e seguitissimo nel suo appuntamento quotidiano su Facebook e Instagram con Una parola al giorno (https://www.facebook.com/enrico.galiano).

1- Enrico, da qualche mese la scuola è entrata nelle camerette di migliaia di studenti. Come sta andando? Un pregio e un difetto della didattica online.

Un pregio è che elimina la paura e l'ansia da prestazione. Un difetto è che rende molto più difficile la percezione degli stati d'animo dei ragazzi, e quindi la lezione, perché non è possibile fare lezione se prima non si ha ben chiaro il clima che si respira.


2 - Qual è la domanda che si fanno più spesso i tuoi studenti in questo periodo? 

Le domande: Quando torniamo? Ma ci promuovete tutti?

La paura: che la quarantena si protragga ancora a lungo e che non si possa tornare alla normalità.

 

3 - Maturità reale o virtuale. Il Ministro Azzolina ha fatto sapere che si svolgerà in presenza, a scuola, con un maxi orale da un’ora. Cosa pensi di questa Maturità 2020? Cosa temono di perdere i ragazzi?

E' perfettamente comprensibile che chi si trova proprio nell'anno degli esami si senta più "defraudato degli altri". Purtroppo non ho le competenze necessarie per dare una risposta: so solo che la cosa migliore sarebbe stata fare tutto il possibile per tornare a scuola anche solo un mese e dare la possibilità a chi deve fare gli esami di farli, ovviamente in sicurezza.


4 - La prima prova di maturità è (o meglio era) per tutti gli Istituti un tema. Tema che oggi più che mai diventa anche testimonianza di un momento cruciale della storia. Come la pensi? Stai facendo fare temi ai tuoi ragazzi?

Sì, ho fatto loro scrivere tutti i giorni delle riflessioni a partire da singole parole. La scrittura è sempre testimonianza, e oggi più che mai c'è bisogno di uno sguardo su questo evento storico che non sia sempre e solo quello dei soliti nomi (scrittori, tipo me, giornalisti, opinionisti) ma anche e soprattutto da parte di chi vive sulla propria pelle una ferita che lascerà il segno anche per gli anni a venire.


5. Scuola e tv. RaiPlay fin da subito si è attivata per proporre contenuti didattici (c'è chi evoca il mitico Maestro Manzi). Tu fai parte del team de La Banda dei fuoriclasse: come è stata l'esperienza? Da esperto di linguaggio social cosa ne pensi del connubio scuola-tv: i ragazzi la guardano ancora?

Penso che - ma è una mia idea - la trasmissione sia stata concepita proprio per venire incontro a tutte quelle persone che per vari motivi non dispongono dei mezzi per avviare una didattica online: quindi sì, spesso persone che hanno ancora solo la tv come unico mezzo per approvvigionarsi culturalmente in questo momento. I ragazzi la tv la guardano ancora, certo: ti basta vedere cosa succede quando c'è Il Collegio su Raidue: il delirio!


6. Da Enrico professore a Enrico scrittore. Il tuo nuovo romanzo Dormi stanotte sul mio cuore' (https://www.garzanti.it/libri/enrico-galiano-dormi-stanotte-sul-mio-cuore-9788811607205/), uscito il 7 maggio, fa un salto indietro di 20 anni ed è ambientato in un momento traumatico della storia recente come la fine della guerra in Kosovo. Come mai hai scelto questa storia? E, il momento che stiamo vivendo, a suo modo traumatico e denso di domande, ti sta dando ispirazione per il prossimo romanzo?

Non sono dell'idea che noi scegliamo le storie, ma sono le storie a scegliere noi. Di mio avevo tanta voglia di parlare di pregiudizi e di come i pregiudizi possano trasformare le persone: questa voglia a un certo punto ha incontrato due ragazzini dei primi anni duemila che mi hanno raccontato la loro storia, e alla fine è diventata un romanzo.

Per quanto riguarda questo momento: non lo so: mi pare ci sia un sovraccarico di parole in questo momento. Mi piacerebbe che nel nostro silenzio germogliasse qualcosa, ma fra tanto tempo, quando saremo alla giusta distanza per poter raccontare qualcosa di vero e di toccante su quello che sta succedendo.


7. Sei seguitissimo su FB e Instagram con 'Una parola al giorno' (https://www.facebook.com/watch/enricogalianoautore/622414691936719/). Se dovessi scegliere una parola per raccontare questi ultimi mesi?

Una delle mie parole preferite: serendipità, o serendipity se preferisci la versione inglese. Il virus è stata una gigantesca deviazione collettiva da un percorso che sembrava ormai tracciato, prestabilito, eravamo treni in corsa lanciati a tutta velocità verso una destinazione e all'improvviso abbiamo dovuto cambiarla: sono sicuro che ognuno di noi ha trovato in questa deviazione qualcosa di inaspettato, o ha scoperto cose di sé che nemmeno sospettava, nel bene e nel male.

 







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