Milano

Maullu lascia Forza Italia e va in FdI: "Avete fatto troppi errori"

L'europarlamentare Stefano Maullu lascia Forza Italia ed entra in Fratelli d'Italia accusando: "Grazie Berlusconi, ma fatti troppi errori". Maullu replica

di Fabio Massa

"Quando nella vita ti accorgi che è il momento di cambiare, servono coraggio e determinazione. E anche se può essere difficile, quel momento va affrontato": così esordisce la lettera che, come può riferire Affaritaliani.it Milano in anteprima, Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia, già assessore regionale e "nominato" dalla politica alla guida di Tangenziale esterna, sta scrivendo a tutti i suoi sostenitori per annunciare quanto Affari aveva anticipato alcuni mesi fa: la sua uscita da Forza Italia e l'ingresso contestuale in Fratelli d'Italia. L'addio di Maullu è motivato dal fatto che assai difficilmente avrebbe mai potuto rientrare nel Parlamento europeo stante l'attuale forza degli azzurri. Peraltro, dopo aver beneficiato a lungo delle reti di rapporti garantite dalla compagine di Berlusconi, dovrà adesso dimostrare agli uomini di Giorgia Meloni di essere in grado di portare consenso.

"Sono stati commessi errori che hanno allontanato una gran parte dell'elettorato, non è stata costruita una leadership credibile che potesse portare avanti nel tempo il grande lavoro di Silvio Berlusconi a cui va tutto il mio ringraziamento", continua la lettera di Maullu, mettendo così sul banco degli imputati la segreteria regionale e dunque Mariastella Gelmini, che pure nel passato gli aveva garantito posizioni e prosceni di assoluto rilievo.

fabio.massa@affaritaliani.it

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE

In merito all'articolo dal titolo "Maullu lascia Forza Italia e va in FdI: 'Avete fatto troppi errori', mi preme intervenire con un commento a diritto di replica per chiarire lo spirito e il merito della lettera con la quale spiego le ragioni di una scelta difficile ma non più rimandabile. Uscire da Forza Italia. Nell'articolo, a margine della pubblicazione di alcuni estratti della lettera, si riportano come dati di fatto alcune riflessioni che - è bene chiarirlo - sono il frutto della libera ma personale analisi del giornalista e nelle quali non ritrovo né il senso, né il significato di ciò che rappresenta questa scelta e neanche i risultati di un lungo percorso politico.Le ragioni alla base di questa decisione sono ben illustrate nella lettera, specialmente nei passaggi in cui rivendico con orgoglio un percorso nel quale ho costruito ogni esperienza politica e professionale sul lavoro e sul consenso dei cittadini, oltre che sui risultati.A differenza di quanto affermato nell'articolo come considerazione del tutto personale del giornalista, non ci sono stati di accusa o un "banco degli imputati", esiste invece il dovere di spiegare senza alcun rancore la fine di una straordinaria esperienza lunga  24 anni da non rinnegare ma da analizzare, che ho ritenuto essere arrivata alla fine. Anziché pensare al passato, mi interessa molto di più guardare al futuro e rappresentare i cittadini con ancora maggior forza e determinazione.

Grazie, 

Stefano Maullu

LA LETTERA INTEGRALE

LE RAGIONI DI UNA SCELTA: PRIMA L'ITALIA

Quando nella vita ti accorgi che è il momento di cambiare, servono coraggio e determinazione. E anche se può essere difficile, quel momento va affrontato.Credo nella meritocrazia, nel lavoro, nell’equità sociale, nell’aiuto da portare a chi ha più bisogno, nella legalità e nella difesa della nostra Storia e dei nostri interessi. Sono sempre stato guidato dai valori della famiglia, dell'impresa, dell'innovazione; dalla capacità di leggere i cambiamenti sociali e dalla necessità di dare risposte alle difficoltà che molte, troppe persone oggi devono affrontare in questa dura e pesante crisi. Per molti anni ho militato in Forza Italia perché mi permetteva di rispondere ai bisogni dei cittadini e della comunità.Oggi, lo dico con rammarico e con grande dispiacere, tutto questo non è più possibile.Sono stati commessi errori che hanno allontanato una gran parte dell'elettorato, non è stata costruita una leadership credibile che potesse portare avanti nel tempo il grande lavoro di Silvio Berlusconi a cui va tutto il mio ringraziamento per gli anni vissuti insieme in questa straordinaria esperienza. Forza Italia ha perso la sua spinta e bellezza originaria e, soprattutto, è venuta meno la capacità di saper interpretare il presente con tutti i suoi rapidi mutamenti, per immaginare e costruire un futuro migliore.Per molti anni è stata il fulcro e il punto d'incontro di molte esperienze, un partito che ha saputo raccogliere e valorizzare ciò che i singoli individui, che ne facevano parte, portavano in dote. Il singolo impegno di tutti era amplificato, valorizzato e incanalato in modo da dare un reale e puntuale contributo alla società. Oggi non è più così.Non basta certo cambiare il simbolo alle prossime elezioni europee per mutare il senso profondo dell'azione politica.Ho sempre avuto l’ostinato desiderio di contribuire a rendere l’Italia un paese migliore: più forte e con radici salde. Per questo sono prima diventato il portavoce delle necessità della zona in cui abitavo e poi sono passato in Consiglio Comunale e alla Regione, per approdare infine al Parlamento Europeo. Un percorso reso possibile da un crescendo di fiducia sempre espressa dai cittadini che rappresento. Il consenso che sono riuscito a raccogliere negli anni è frutto di duro lavoro e di un impegno continuo e costante; che proseguirà – amplificato - anche adesso che ho deciso di aderire a un altro partito.Le motivazioni che mi hanno portato a questa scelta nascono dall'esigenza di essere coerente alle mie idee, ai miei valori, alle mie convinzioni. Oggi, in coscienza, sono certo di poter proseguire un percorso lineare all'interno di Fratelli d'Italia, partito con grande tradizione e voglia di guardare al futuro, che rispecchia pienamente la mia visione del mondo e ciò in cui credo, ma soprattutto che può dare concrete risposte ai grandi problemi che affliggono il nostro tempo e la nostra società: le nuove povertà, le migrazioni epocali, la sicurezza, il lavoro che manca, la modernizzazione, il costante attacco dei partner europei che agiscono di concerto in difesa dei propri interessi e ci vedono, né più né meno, come una sorta di Terra di Conquista.Ecco perché mai come oggi dobbiamo difendere – in Europa e nel mondo – le nostre priorità e il nostro immenso patrimonio sociale, industriale e culturale da pericoli che sono sempre più evidenti, e che purtroppo hanno portato in mani straniere aziende e marchi d'eccellenza, rubando all'Italia il ruolo di protagonista.Il mio personale impegno non cambia, i miei valori rimangono immutati.La mia intenzione è di lavorare ogni giorno con la stessa tenacia per rappresentare al meglio tutti coloro che mi hanno dato fiducia e che vorranno ancora darmela. Nella certezza di poter continuare insieme il cammino per il bene della nostra Patria, l’Italia.Con affetto,Stefano







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