Milano

Mazzali: "Fratelli d'Italia al centro del nuovo centrodestra lombardo"

di Nicolò Rubeis

La capogruppo di FdI in Regione Mazzali non ha dubbi; i i meloniani sono pronti a vestire i panni di azionisti di maggioranza. L'intervista di Affaritaliani.it

Lombardia, Mazzali: "Fratelli d'Italia al centro del nuovo centrodestra"

"Questo è un centrodestra rinnovato, che vede al centro della proposta politica Fratelli d’Italia. La coalizione, compatta come alle scorse politiche, porterà Attilio Fontana alla riconferma in Lombardia". Barbara Mazzali, capogruppo di Fratelli d’Italia al Pirellone, non ha dubbi sull'esito delle prossime elezioni regionali. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano assicura che il partito di Giorgia Meloni è pronto per vestire i panni "dell'azionista di maggioranza" della coalizione anche in Lombardia: "Ma questa deve essere vista come un’opportunità, non certo come un problema". Insomma, all'orizzonte "non vedo nessun rischio", piuttosto delle buone basi per costruire "una maggioranza forte e leale, presupposto fondamentale per un governo del territorio capace di scelte coraggiose e concrete".

Mazzali, il successo nazionale di Meloni sarà trainante anche in Lombardia?
Sì, per il consenso che Giorgia ha saputo costruire tra la gente. Ma sarà anche l'occasione per vedere le due istituzioni, governo e Regione, che governate dalla stessa maggioranza potranno interpretare a pieno la visione che Meloni ha del nostro Paese. Sarà garanzia di rapidità di progetti e sulle azioni di indirizzo. 

Come risponde a chi dice che Fdi non ha ancora una classe dirigente radicata sul territorio?
Chi dice questo non conosce la nostra storia e soprattutto la straordinaria capacità di Meloni di intercettare da sempre le migliori energie dalla società civile ma anche dalle fila del partito. Hanno detto lo stesso per la formazione del governo e in poche ore Giorgia ha dato all'Italia una squadra competitiva e competente. Nelle Regioni utilizzeremo lo stesso metodo. 

Quello che sta succedendo nella Lega influirà sulla candidatura di Fontana?
Fontana gode di un consenso trasversale ai partiti della coalizione. La Lega sta attraversando un naturale periodo di assestamento e di nuova riorganizzazione. Preferisco non guardare in casa degli alleati ma sono certa che sapranno essere uniti e coesi intorno al presidente come lo siamo noi di Fdi.

Letizia Moratti, ex vice di Fontana, oggi è candidata con il sostegno del Terzo polo. C'è qualcosa della sua riforma sanitaria che volete cambiare?
Sono dispiaciuta per quello che è successo a livello umano e per il percorso interrotto, ma consapevole che la politica risponde a logiche di coalizione che vanno al di là di scelte personali. Ogni riforma, poi, è sempre frutto di scelte legate anche alle situazioni contingenti. Quella della sanità ha sicuramente risentito del momento tragico della pandemia e quindi in alcune parti è certamente perfezionabile.

Il centrosinistra, con l'appoggio anche del M5s, corre invece con Pierfrancesco Majorino. La sfida è tra lui e Fontana?
Il centrosinistra ha perso l'occasione di sostenere un buon candidato come Moratti, per poi rifugiarsi in un altro candidato di bandiera e con poche idee. Questo denota anche l'assenza totale di visione sul governo della Regione. Per noi non c'è miglior candidato da battere di Majorino.

Mazzali si ricandiderà in Regione. Un auspicio per il suo prossimo mandato?
Intanto in campagna elettorale sarò accompagnata sempre dall'elenco dei provvedimenti che ho portato avanti. In cinque anni è stato fatto un lavoro enorme, tra cui due leggi che portano la mia prima firma. E come Fdi siamo andati spesso anche a indirizzare le scelte della giunta. Per il futuro sono certa che il partito seguirà quella logica di meritocrazia che ha sempre contraddistinto Meloni: lascio ai dirigenti scegliere quale sarà, eventualmente, il mio ruolo.








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