Milano
Mdp, il gruppo non nasce (ancora). SinistraxMilano frena, Sumaya dice no
Milano, il gruppo di Articolo 1 in consiglio comunale è ben lontano dal nascere. Ecco perché
di Fabio Massa
Pare proprio che il gruppo di Articolo 1 in consiglio comunale sia ben lontano dal nascere. Una giravolta e molti mal di pancia, dopo l'annuncio alla convention di Mdp "Fondamenta" della costituzione, già per questa settimana, di una formazione con il nome della creatura di Speranza e Bersani in seno a Palazzo Marino.
Dopo l'annuncio l'agenzia di stampa Omnimilano aveva preannunciato l'ingresso nel gruppo di Paolo Limonta, Anita Pirovano e Milly Moratti e un'incertezza su Sumaya Abdel Qader. In mattinata invece è arrivata una nota molto dura di Anita Pirovano, che spiega come non ci sarà "alcuna nuova tenda sorretta da logiche desuete”.
Sumaya Abdel Qader, invece, ha confermato ad Affari, che "sicuramente non lascerà i Democratici per entrare in Articolo 1". C'è poi la situazione di Emmanuel Conte. Attualmente è nella lista civica di Beppe Sala, ed è tradizionalmente vicino ai socialisti di Franco D'Alfonso. Figlio di Carmelo Conte, ministro socialista di lungo corso, ha partecipato alla Convention insieme a suo fratello, Federico, che di Mdp è il coordinatore nella zona di Salerno. La pressione su Emmanuel, anche familiare, pare sia molto forte e il richiamo verso Mdp dunque molto incisivo. Un altro di cui si vocifera, ma che ancora non ha deciso, è David Gentili, il consigliere dem presidente della Commissione Antimafia. Nel suo caso, l'addio costituirebbe un "problema" politico per Pierfrancesco Majorino, visto che Gentili è accreditato di essere nella sua area di riferimento. E proprio Pierfrancesco Majorino è figura che, dopo la manifestazione di sabato, sta crescendo molto nella nomenklatura Pd. Non a caso un dirigente dem come Augusto Schieppati ha scritto su Facebook: "Mi pare che Pierfrancesco Majorino si sia conquistato sul campo la leadership nazionale della sinistra del PD. C'era un vuoto, che Orlando, Pollastrini, Cuperlo, ma nemmeno i fuoriusciti sono stati in grado di coprire nè tanto meno rappresentare, troppo legati ad una idea novecentesca della politica. Pier ha saputo declinare i temi cari alla sinistra utilizzando parole e modi nuovi ed una concretezza propositiva e progettuale figlia dell'esperienza di governo". Tuttavia tutte le rose hanno spine. L'organizzazione della marcia, infatti, è stata condivisa dal Pd solo fino a un certo punto. E la contestazione martellante dei centri sociali non è la spina politica dell'evento. La spina politica è la contestazione a Minniti, e il fatto che - come dimostra una foto postata da Chiara Cremonesi, ex di Sel e prossima componente del gruppo di Articolo 1 in Regione Lombardia - la marcia da #senzamuri sia diventata "+diritti-minniti" con tanto di palloncini arancioni che ricordano l'esperienza di Pisapia a Milano. Insomma, un clima alquanto effervescente. Anche perché al di là delle dichiarazioni di prammatica, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it Milano, il discorso di Pisapia a Fondamenta non è stato affatto apprezzato dalla dirigenza di Articolo 1. Anzi. In molti pensano che Pisapia alla fine non approderà a Mdp, ma cercherà di rinviare ancora una volta il tutto a un "contenitore largo" di cui però non sarà promotore ma al massimo testimonial. Si vedrà. Di certo, per adesso, l'intera politica nazionale (Renzi a parte, che infatti è andato via senza sfilare, ufficialmente per non "monopolizzare" l'attenzione, realmente chissà), passa da Milano.
fabio.massa@affaritaliani.it