Milano
Medici milanesi al voto: i dissidenti sfidano il presidente Rossi
Lotta fratricida all'interno dell'Ordine provinciale dei medici e dentisti milanesi: la sfida alla lista che rappresenta il sindacato dei dottori di famiglia
Milano, 23mila mila medici e 4mila odontoiatri al voto per il rinnovo dell'Ordine provinciale
Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Milano al voto per il rinnovo delle cariche per il triennio 2018-2020: dal 24 al 26 settembre 23mila medici e 4mila odontoiatri saranno chiamati alle urne. Probabile si renda necessaria una seconda convocazione a metà novembre, perchè il quorum da superare al primo turno è fissato al 30% ma la medie delle passate convocazioni non ha superato il 17%.
A tenere banco, quella che il Corriere di oggi definisce una vera e propria "lotta fratricida" all'interno del più importante organo di rappresentanza dei medici. L'attuale presidente Roberto Carlo Rossi ha dalla sua lo Snami, il sindacato nazionale autonomo dei medici italiani che rappresenta i dottori di famiglia e che riveste una posizione predominante da decenni. La macchina organizzativa è già partita ed il 14 settembre è stata inviata una newsletter a tutti i mille iscritti con indicazioni decisamente chiare rispetto alla opportunità di votare per la lista emanazione del sindacato, che si chiamerà "Riscatto medico": "Qualsiasi iscritto la contrasti pubblicamente o si presenti in altre liste - vi si legge -, attuerà un comportamento contrario agli interessi e ai principi Snami, con riserva di adozione di opportuni provvedimenti".
Lo Snami è noto per le sue posizioni critiche rispetto alle politiche sanitarie regionali. Ma non tutti i medici iscritti all'Ordine si sentono allineati. La "fronda" dei dissidenti è rappresentata dal’ortopedico Giuseppe Bonfiglio, dal primario di Pronto soccorso Pietro Marino, dall’oncologo Alberto Scanni e dal dentista Luca Paglia, che stanno lavorando alla lista alternativa "Noi medici". Stop alla sovrapposizione tra Snami e Ordine e atteggiamento maggiormente costruttivo nei confronti di Regione Lombardia sono i due capisaldi del progetto che sfida Rossi. Il consiglio provinciale è costituito da 15 consiglieri, il suo presidente ha diritto ad un gettone di presenza di 140 euro a seduta, per oltre 270 giornate l'anno.
Lettera aperta ai Medici della maggioranza del Consiglio Direttivo di OMCeO Milano
Cari Colleghi, in occasione della ripresa delle attività dopo la pausa estiva, ci sentiamo in dovere di fare chiarezza su alcune situazioni venutesi a creare negli ultimi mesi. Siamo la forte maggioranza dei Consiglieri di OMCeOMI e abbiamo letto come voi sulla stampa alcune affermazioni di coloro che si definiscono “minoranza del Consiglio”. Abbiamo dunque appreso (dalla stampa, come voi) che esisterebbe una contrapposizione all’interno del Consiglio dell’Ordine tra Ospedalieri e MMG: in realtà i Consiglieri attualmente in carica sono Medici di Medicina Generale, Ospedalieri, Odontoiatri, Medici Legali, Medici di Continuità Assistenziale, Libero Professionisti; sono stati tutti votati da voi (almeno per quanto concerne la componente medica del Consiglio) in un’unica lista nel 2012 e ancora nel 2015. Pensate: sono sei anni che lavoriamo fianco a fianco per il nostro Ordine, per adempiere al mandato che voi ci avete assegnato, nel rispetto della tutela della professione e delle norme deontologiche che la guidano, e non ci eravamo accorti di nulla! Molto abbiamo fatto, molto stiamo facendo e molto abbiamo ancora in animo di fare. Negli ultimi tempi, in effetti, abbiamo visto atteggiamenti costantemente ostili della "minoranza del Consiglio", leciti, per carità, in un clima di sano confronto e di dibattito costruttivo, ma del tutto fuori luogo in assenza di tali presupposti. Tanto fuori luogo da far sorgere spontaneo il dubbio che si tratti solo di una strisciante campagna elettorale con l’unico fine di denigrare il nostro Presidente e i Consiglieri che sono stati con lui solidali nelle scelte fin qui prese (della serie “contrari a prescindere”, ma con un preciso scopo!). Pensiamo infatti che il dissenso interno sia legittimo, democratico e utile; ma esso diventa sospetto nel momento in cui viene usato in modo sistematico solo per costruire consenso attorno a candidature alternative in vista delle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo. E alla luce di questa strategia va interpretato anche il coinvolgimento di organi di stampa, volto a amplificare un dissenso del tutto marginale. Ci preme sottolineare che tutte le questioni portate in Consiglio vengono ampiamente discusse e quindi democraticamente votate (è il sale della democrazia: si discute, ma poi si vota e vince la maggioranza..). Un esempio per tutti: a proposito della riforma della Sanità Lombarda e in particolare della Delibera Regionale sulla Cronicità, ribadiamo ancora una volta che se ne è discusso più volte in Consiglio, in diverse Commissioni, perfino in un pubblico dibattito: la posizione dell’Ordine milanese è stata poi deliberata a forte maggioranza e più volte motivata. Non potranno mai convincerci che la minoranza decida per la maggioranza!
Firmato: Luciana Maria Bovone, Giovanni Campolongo,Giovanni Canto Luigi Di Caprio, Costanzo Gala, Maria Grazia Manfredi, Arnaldo Stanislao Migliorini, Claudio Giovanni Pagliani, Massimo Parise, Giordano Pietro Pochintesta, Andrea Senna, Ugo Giovanni Tamborini, Maria Teresa Zocchi