Milano

San Donato, resta in carcere killer di Falcetto: "Mi aveva rovinato la vita"

Medico ucciso nel parcheggio dell'ospedale Policlinico di San Donato, nel Milanese, Benedetto Bifronte agli investigatori: "Mi aveva rovinato la vita

Resta in carcere killer Falcetto. Il gip: "Non controlla violenza"

l gip di Milano ha convalidato il fermo e diposto il carcere per Benedetto Bifronte, il 62enne accusato dell'omicidio volontario del medico-chirurgo Giorgio Falcetto ucciso a colpi di accetta il 13 dicembre fuori il pronto soccorso del Policlinico San Donato. Bifronte, difeso dagli avvocati Matilde Sansone e Benedetto Ricciardi, si è  avvalso della facolta' di non rispondere nell'udienza di convalida non ripetendo quanto detto nelle dichiarazioni spontanee ai Carabinieri di San Donato, coordinati dal pm Giovanni Polizzi, prima dell'emissione del fermo. Il giudice - da quanto appreso - ha ravvisato il pericolo di reiterazione soffermandosi sul possesso dell'accetta, utilizzata per colpire il medico di 76 anni, e un'incapacita' di Bifronte di controllare gli impulsi aggressiv

L'aggressore è stato fermato, identificato e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria

L'aggressore è stato fermato, identificato e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria subito dopo il fatto dai carabinieri della compagnia di San Donato, ai quali aveva confessato di essere stato in cura dal medico che non era riuscito a "risolvere" un suo problema di salute .Adesso spetterà al gip decidere se convalidare o meno la misura cautela in carcere per omicidio, chiesta dal pm Giovanni Polizzi, titolare della indagini.

San Donato, l'assassino del medico: "Mi aveva rovinato la vita"

"Mi ha rovinato la vita". Con queste parole Benedetto Bifronte ha cercato di giustificare ciò che ha fatto, sentito dagli investigatori subito dopo il fermo. Il verbale è agli atti delle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Giovanni Polizzi. Come riferisce Ansa, elle dichiarazioni con cui ha confessato il delitto due giorni fa Bifronte ha raccontato che quella mattina è andato al pronto soccorso del Policlinico San Donato perché si era svegliato con un dolore al petto, ma dopo aver visto che c'era troppa gente in attesa è uscito ed è tornato alla macchina. Ha detto che in quel momento ha riconosciuto il medico che "due anni fa mi aveva fatto una flebo", che a suo dire gli avrebbe causato "gravi problemi di salute". Ha riferito di avergli detto, mentre gli passava vicino, che a causa sua stava sempre male, sostenendo pure che Falcetto lo avrebbe insultato a sua volta.

Andandosene, poi, con la sua auto Bifronte avrebbe urtato contro la macchina del medico e a quel punto, secondo la sua versione, si sono messi a litigare. "Io ero tranquillo ma il medico era agitato", ha sostenuto ancora. E ha aggiunto di aver "perso la testa", di aver colpito Falcetto con quell'accetta presa dal bagagliaio e di essere scappato perché aveva paura, così ha detto, che gli altri attorno gli potessero fare del male. E ha concluso il suo racconto: "Il medico che mi ha fatto le due flebo mi ha rovinato la vita". Oggi nell'interrogatorio di convalida, assistito dai legali Matilde Sansalone e Benedetto Ricciardi, il 62enne è rimasto in silenzio.







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