Milano

Mensa dei Poveri, chiesti cinque anni e mezzo per Lara Comi

a cura della redazione

La Procura di Milano chiede una condanna di cinque anni e mezzo per l'europarlamentare di FI imputata per corruzione, false fatture e truffa al bilancio

Mensa dei Poveri, chiesti cinque anni e mezzo per Lara Comi

La Procura di Milano ha chiesto di condannare a 5 anni e mezzo l'europarlamentare Lara Comi, imputata per corruzione, false fatture e truffa al bilancio del Parlamento europeo. L'esponente di Forza Italia e' finita a processo nell'ambito dell'inchiesta "Mensa dei poveri" sul presunto giro di tangenti, appalti, nomine e finanziamenti illeciti tra le province di Milano, Varese e Novara con al centro Nino Caianiello, l'ex coordinatore provinciale a Varese di FI. Tra gli altri politici di Forza Italia per cui i pm della Dda Silvia Bonardi e Stefano Civardi hanno chiesto la condanna ai giudici della sesta sezione penale del Tribunale ci sono: l'ex consigliere regionale della Lombardia e sindaco di Montorio al Vomano nel Teramano Fabio Altitonante 3 anni e 3 mesi, l'ex assessore comunale Milano Pietro Tatarella 7 anni e 2 anni dall'ex deputato Diego Sozzani.

Mensa dei poveri, i legali di Sozzani: "Chiesta l'assoluzione per la corruzione"

"E' stata chiesta l'assoluzione per la corruzione che e' il reato indubbiamente piu' grave. Questo e' sicuramente un fatto oggettivamente importante perche' la Procura si e' resa conto che Diego Sozzani non ha corrotto nessuno. Per quanto riguarda il finanziamento illecito chiederemo l'assoluzione perche' non ne ha ricevuto alcuno e siamo fiduciosi di riuscire a ottenerla". Lo ha detto l'avvocato ed ex governatore piemontese Roberto Cota, che difende con il legale Massimo Dinoia l'ex deputato novarese di Forza Italia Diego Sozzani. Il sessantaduenne, non rieletto alle ultime edizioni, e' finito imputato nel processo milanese "Mensa dei Poveri". La Procura ha chiesto per lui una condanna a 2 anni di reclusione per il capo d'imputazione di finanziamento illecito mentre l'assoluzione per il fatto non sussiste dall'accusa di corruzione.







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