Milano

Mense, Lodi fa scuola a Milano: 9 sindaci adottano il regolamento

Non solo Sara Casanova, ma anche altri primi cittadini del sud-est lombardo chiedono i documenti ai genitori di bambini stranieri

Caso mensa, Lodi fa scuola: nove sindaci adottano il regolamento

Non solo Lodi, non solo la Lega, non solo Sara Casanova. A chiedere ai cittadini stranieri la documentazione sui possedimenti nei Paesi d'origine per accedere alle tariffe agevolate della mensa e di altri servizi scolastici sarebbero stati altri nove sindaci del Sud Est milanese. Anche quelli del centrosinistra.

Ad affermarlo è Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Lombardia: “I sindaci del sud-est milanese stanno seguendo la normativa regionale, stanno semplicemente facendo il loro dovere – sostiene Lucente - Mi riferisco ai nove comuni del distretto sociale della via Emilia, da San Giuliano a Melegnano”. Lucente spiega che “nel 2017 Regione Lombardia ha approvato una delibera che sollecitava i Comuni a chiedere agli immigrati, oltre all'Isee, anche documentazione aggiuntiva rilasciata dallo Stato di provenienza, tradotta e autenticata, su eventuali immobili di proprietà”. Ecco perché, prosegue, “non possiamo far passare il rispetto della legge come discriminazione. Tutti, italiani e stranieri, devono attenersi alle norme, sarebbe discriminazione se questi ultimi ne fossero esentati”.

Le parole di Lucente sono destinate a provocare reazioni da quello stesso centrosinistra che aveva protestato in maniera vibrante dopo lo scoppio del caso Lodi e che ora si sente chiamato in causa coi suoi stessi amministratori. “Come ex sindaco e come consigliere regionale – prosegue Lucente – mi sento di supportare i Comuni del sud-est milanese che stanno solo applicando la normativa vigente e per questo vengono messi in croce. Faccio notare, tra l’altro, che i sindaci in questione non sono tutti di centrodestra”. Intanto Sara Casanova smentisce le voci su un possibile passo indietro in un'intervista a Il Cittadino: "Nessun passo indietro, il regolamento resta in vigore e l’obiettivo è garantire equità, come promesso in campagna elettorale".

Bussolati (Pd Metropolitano): Lucente male informato su Melegnano

“Lucente è male informato" - commenta Pietro Bussolati, segretario del Pd metropolitano milanese - a Melegnano non ci sono bambini lasciati fuori dalla mensa come avviene invece a Lodi. C’è un regolamento simile? Evidentemente qualcuno lo interpreta con buon senso e qualcun altro no. A Lucente piacerà il modello Lodi, con i bambini italiani separati dagli stranieri, a noi del Pd piace vedere tutti i bambini crescere insieme.”

 







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