Milano

Mezzi pubblici, diktat Speranza: "Distanziamento". Ma Regione si ribella

Mezzi pubblici, l'ordinanza del ministro ribadisce l'obbligo di distanziamento ma Regione Lombardia resta allineata alla propria ordinanza del giorno prima

Mezzi pubblici, diktat Speranza: "Distanziamento". Regione si ribella

Coronavirus, è caos mezzi pubblici in Lombardia dopo l'ordinanza del ministero della Salute Roberto Speranza che va in senso contrario rispetto all'ordinanza pubblicata dal governatore Attilio Fontana venerdì. Da Speranza è infatti giunto un chiaro no all'allentamento a bordo dei treni delle misure di contenimento dell'epidemia da coronavirus. Con una nuova ordinanza ribadisce l'obbligo del distanziamento e l'obbligo dell'uso di mascherine. "E' giusto - scrive Speranza su Facebook - che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci - dice Speranza - di abbassare il livello di attenzione e cautela. Per questo ho firmato un'ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi, aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, e' e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l'obbligo delle mascherine. Questi sono i due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus".

Resta sulle Frecce e gli Intercity il distanziamento e il limite del 50% di posti da occupare a scacchiera. Trenitalia, riferisce un articolo pubblicato sul sito del gruppo, su ordinanza del ministro, ha dunque sospeso l'applicazione delle misure previste dal Dpcm dello scorso 14 luglio che, in presenza di condizioni espressamente stabilite, prevedeva la deroga al distanziamento sociale a bordo dei treni Av e a media e lunga percorrenza. L'ordinanza impone di mantenere nella misura del 50% il limite dei posti da mettere in vendita mantenendo il distanziamento interpersonale finora garantito.

La Lombardia tira dritto: "Mezzi si possono riempire al 100%"

In Lombardia tuttavia i mezzi del trasporto pubblico locale potranno continuare a riempire al 100 per cento i posti a sedere e del 50 per cento quelli in piedi, come stabilito con la nuova ordinanza firmata da Fontana e in vigore da eri. "Alla luce della nuova ordinanza emanata dal ministro della Salute, Regione Lombardia, in attesa di valutare in maniera specifica e puntuale i contenuti di quanto previsto dalla nuova disposizione ministeriale e nell'ottica di un proficuo confronto da avviare in tempi rapidissimi con il governo e con la Conferenza delle Regioni, conferma la propria ordinanza", comunica la Regione in una nota. "Le decisioni assunte dalla Regione - prosegue Palazzo Lombardia - oltre a essere in linea con i risultati dei dati sanitari relativi alla Lombardia delle ultime settimane, puntano a un allineamento con quanto gia' posto in essere da tempo, in materia di trasporto pubblico locale, da Regioni confinanti con la Lombardia. Il tutto anche in un'ottica di dare la possibilita', a chi gestisce il trasporto pubblico locale, di programmare e 'sperimentare' nuove azioni in vista della ripresa dell'attivita' scolastica di settembre". "Si ricorda, infine - conclude la nota - che in Lombardia per l'accesso al trasporto pubblico locale e' sempre obbligatorio indossare la mascherina o indumenti idonei a coprire naso e bocca".

Agens esprime perplessità e chiede chiarezza

L'Agenzia confederale dei trasporti e dei servizi, Agens, tramite il suo presidente, Arrigo Giana, esprime "perplessita' in relazione alle posizioni manifestate dal Comitato Tecnico Scientifico, dal ministero della Salute, e in ultimo rispetto all'ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza", che raccomanda di mantenere la distanza di un metro e il posizionamento a scacchiera sui treni, dopo che ieri le aziende dei trasporti avevano annunciato di tornare al riempimento al 100%. Anche in Lombardia, con una ordinanza regionlae, era stato dato il via libera a questa modalita' sui mezzi pubblici. Oggi, "di fronte alle diverse ordinanze emanate negli ultimi giorni, i gestori del trasporto non sanno a quale doversi attenere", e' l'allarme del manager, che e' anche direttore generale dell'azienda dei trasporti milanesi, Atm. La domanda quindi e' precisa: "Chiedo formalmente al ministero della Salute di voler chiarire quali siano le disposizioni sul distanziamento da rispettare per il trasporto pubblico", scrive Giana. "Le aziende del trasporto si attengono alle norme ma non si puo' non notare come, a questo punto, sia difficile comprendere a quale norme riferirsi", lamenta ancora l'associazione di categoria, che fa parte di Confindustria.

"Nel corso di queste settimane le disposizioni sul distanziamento si erano progressivamente allentate coerentemente con l'andamento dei contagi. Il provvedimento di oggi sembrerebbe, nello spirito, annullare tutto quanto senza considerare che anche le Regioni hanno nel frattempo a loro volta emesso ordinanze che sono andate in senso completamente opposto", si legge ancora criticando una confusione che non si verifica invece sul trasporto aereo, nel quale "e' gia' consentita da settimane l'occupazione da parte dei passeggeri di tutti i posti disponibili a bordo". "I mezzi di trasporto ferroviario e di trasporto pubblico locale attuano rigidissimi protocolli di igienizzazione e sanificazione di tutti i convogli e di tutte le superfici di contatto, oltre naturalmente a mantenere l'obbligo dell'uso della mascherina" dice ancora il presidente di Agens. Infine, in vista di settembre, "con la riapertura delle scuole, gli operatori di trasporti e servizi di mobilita' hanno bisogno di disposizioni chiare e certe per poter organizzare l'attivita' e informare correttamente la propria clientela. A tal proposito, le Associazioni di categoria dei gestori di trasporti sono in attesa di ricevere le necessarie indicazioni su orari e modalita' di entrata degli studenti nelle scuole da parte del ministero dell'Istruzione e del ministero della Salute", conclude la nota.







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