Migranti, Delpini: "Incontrare Salvini? Volentieri, ma non saprei che dirgli"
L'arcivescovo di Milano Mario Delpini: "Incontrare Salvini? Volentieri ma non so cosa potrei dirgli. Tema dell'immigrazione esageratamente enfatizzato"
Migranti, Delpini: "Incontrare Salvini? Volentieri, ma non saprei che dirgli..."
"Incontrare Salvini? Volentieri ma non so cosa potrei dirgli". Lo ha detto l'arcivescovo di Milano Mario Delpini, a Radio anch'io su Rai Radio 1 . "Spero che la parola razza non domini la campagna elettorale - aggiunge - se Salvini mi chiedesse di incontrarlo non credo che si tratterebbe di prendere un caffe'. Ma non mi sembra si dovrebbe parlare solo di migrazione. In caso dovremmo parlare anche di Lombardia. A me sembra che questo tema della migrazione sia esageratamente enfatizzato. Si rischia di dimenticare che la Lombardia ha molte risorse e accoglie persone da tutto il mondo. Rispetto alla campagna elettorale - conclude Delpini - penso che il senso di responsabilita' per il paese deve essere di tutti. Tutti possiamo dare un contributo. Le promesse elettorali dovrebbero essere piu' misurate e i toni dovrebbero essere piu' pacati".
Elezioni, l'appello della Cei contro l'astensionismo
No all'astensionismo, a qualcuno che decida al posto nostro, ma no anche al confronto "urlato" fra i partiti. L'appello ad 'andare a votare' alle prossime elezioni politiche e amministrative arriva dalla Conferenza Episcopale lombarda, la Cel che ha diffuso una "nota", con una sorta di indicazioni pastorali per i fedeli. Dunque, prima di tutto l'invito a una "partecipazione attiva e responsabile a questi appuntamenti elettorali" perche' a nessuno puo' "sfuggire l'importanza dell'esercizio del diritto-dovere del voto: con esso si concorre infatti a determinare l'indirizzo politico del proprio Stato e della nostra Regione. Chi non va a votare non e' uno che si astiene dal voto; e' piuttosto uno che decide che siano altri a decidere per lui". Un richiamo anche ai partiti politici affinche' il confronto tra le parti sia il "piu' sereno possibile e non gridato, su programmi ben articolati, sinceri e reali nelle promesse". Solo in questo modo si potra' stabilire un clima di fiducia. Poi, da parte dei vescovi un messaggio anche ai cristiani che si candidano: "la Chiesa non si schiera in modo diretto per alcuna parte politica. Cio' significa che tutti - in particolare coloro che si propongono come candidati - si guardino dalla tentazione di presentarsi come gli unici e piu' corretti interpreti della Dottrina sociale della Chiesa e dei valori da essa affermati". Infine, per evitare ogni possibile strumentalizzazione e per difendere gelosamente la liberta' della Chiesa di fronte a tutti, le parrocchie, gli istituti religiosi, le scuole cattoliche, le associazioni e i movimenti ecclesiali, durante il periodo elettorale non mettano sedi e strutture a disposizione delle iniziative di singoli partiti o formazioni politiche.