Milano
Immigrati, in Lombardia niente contributi regionali a chi accoglie
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la riforma sul turismo. Il testo e' stato votato dalla maggioranza di centrodestra con 40 voti a favore, 26 i voti contrari espressi dai gruppi di minoranza. Nodo del dibattito e' stato l'emendamento, due volte a sua volta emendato, relativo all'articolo 72 della legge: la modifica prevede che i contributi regionali legati al turismo non siano destinabili a strutture alberghiere e non alberghiere il cui fatturato negli ultimi tre anni non sia stato integralmente legato ad attivita' turistica, fatta eccezione per i casi di calamita' naturali o altri eventi determinati da disastri naturali o incidenti di particolare rilevanza o altresi' in esecuzione di specifici provvedimenti coattivi. In pratica, chi decide volontariamente di ospitare dei migranti non ha diritto di accedere alle risorse regionali per il turismo. Con la legge si stanziano 25 milioni in 3 annualita' a favore del turismo e dell'attrattivita' del territorio lombardo.
Inoltre si istituisce presso Finlombarda il Fondo per il turismo e l'attrattivita' territoriale, oltre a un sistema lombardo delle garanzie e del credito per le imprese turistiche. Viene introdotta una nuova disciplina delle strutture ricettive alberghiere e non alberghiere con l'obiettivo di garantire condizioni di concorrenza leale tra tutti i soggetti che si occupano di ricettivita' turistica. L'obiettivo e' intervenire sui fenomeni di 'sharing economy' che stanno ampliando il sistema ricettivo ma i cui doveri debbono essere commisurati a quelli delle altre strutture ricettive. Le "case per vacanze" saranno inoltre soggette all'obbligo di comunicazione dell'attivita', al rispetto delle norme sulla pubblica sicurezza e alla comunicazione dei flussi. Per le strutture ricettive di piccole dimensioni viene introdotta una nuova denominazione piu' attrattiva ("foresteria" e "locanda" invece del vecchio "affittacamere").
Prima del voto del provvedimento, l'assessore lombardo al Commercio e turismo, Mauro Parolini (Ncd), ha rivendicato: "L'emendamento dice una cosa molto semplice, la legge si occupa di attivita' turistiche e chi ha scelto di fare altro non ha diritto ai contributi regionali". Da parte sua, il capogruppo di Fratelli d'Italia al Pirellone, Riccardo De Corato, ha sottolineato: "Nella grande maggioranza dei casi non parliamo di profughi che scappano da guerre, ma di clandestini: non e' accettabile che alcuni esercenti accolgano persone entrate illegalmente nel nostro Paese". Per De Corato "non e' accettabile che, mentre questi migranti economici (non profughi) stanno in hotel, i 4 milioni di italiani che vivono in poverta' stiano sui marciapiedi". Il leghista Fabio Rolfi si dichiara "soddisfatto" E il capogruppo di Forza Italia, Claudio Pedrazzini, ha commentato: "Forza Italia, quale forza responsabile, e' attenta ai principi e ai valori dell'accoglienza, ma sa anche ben distinguere i diversi piani di intervento e di confronto".
Critiche, pero', sono piovute dalle opposizioni. Per il segretario del Pd lombardo, Alessandro Alfieri, "ci sono in gioco valori e principi, il centrodestra ha trovato un compromesso non sulle politiche ma sui valori, e su questi non si puo' negoziare". In giro per la Lombardia "c'e' un brutto clima e la Lega contribuisce a crearlo speculando sulle paure". Duro anche il commento del capogruppo del Patto civico, Lucia Castellano: "Che la Lega utilizzi l'aula per fare la sua becera propaganda resta una vergogna, ma non stupisce piu'. Lascia invece senza parole la disinvoltura con cui il Nuovo centrodestra si e' sottomesso all'alleato padano sottoscrivendo una proposta indecente". Invece il consigliere del Movimento 5 Stelle, Stefano Buffagni, ha sottolineato: "La Lega, ancora una volta, stravolge un provvedimento utile, e su cui abbiamo lavorato per un anno, e lo trasforma in una caciara senza ne' capo ne' coda sugli immigrati con la solita baracconata alla Salvini".