The Milan Show-Biz
5 bollicine italiane top per brindare alla fine del 2020
di Krystel Lowell

Un Cru d'autore. È la firma che designa le migliori bollicine italiane nel mondo, in grado di vincere la sfida del tempo e consacrarsi al mito. Chardonnay dai preziosi riflessi dorati su un giallo brillante. Il perlage è finissimo e persistente. Bouquet intenso e complesso, dalla mineralità spiccata, arricchita da sentori esotici. Alle percezioni di cioccolato bianco e nocciola seguono note balsamiche e preziose pennellate di spezie, cera d’api e miele. Fastose suggestioni scaturiscono dal corpo cremoso e vellutato, con fragranze di miele di acacia accompagnate a note di frutta esotica. L’invecchiamento ultradecennale sui lieviti conferisce un finale di gran complessità, che colpisce per eleganza e freschezza.

Assoluto. Libero da ogni limite, un valore in costante divenire. Come l'impegno esclusivo, necessario per creare questo Franciacorta dedicato alla bormina Annamaria Clementi, fondatrice di Ca' del Bosco e madre di Maurizio Zanella. Nessun compromesso, nessuna concessione. Solo il meglio delle uve selezionate nei vari cru sono predestinate a questo vino simbolo. E solo nelle annate migliori. Vinificazione meticolosa e un lunghissimo affinamento in bottiglia che si protrae per almeno sette anni a contatto con i lieviti: così si crea un grande vino, un unicum dal magnifico colore dorato e perlage finissimo. Un profumo di straordinaria complessità, un sapore di eccezionale pienezza e persistenza. Un Franciacorta assoluto.

Eleganza, autenticità, territorialità e piacevolezza. Questi gli ingredienti del Monsel Riserva. È la nuova gemma della Collezione Franciacorta della Casa. Un vino con un’immagine distintiva e costante, per affermare la sua forte eleganza. Ha nel mutare e ricomporsi dell’equilibrio la chiave di lettura della sua complessità. La Riserva 2008 è un millesimo che esalta le qualità di un’annata unica, valorizzando il risultato di una vendemmia eccellente, che arriva a maturazione dopo dieci anni di affinamento, unendo insieme le qualità delle migliori uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero dai vigneti. Dopo la pressatura soffice e le prime fasi di vinificazione, l’assemblaggio è stato compiuto nel marzo 2009. Le bottiglie accatastate sono rimaste altri nove anni nei locali delle seicentesche cantine prima del “remuage”. Successivamente sboccate e dosate “Pas Dosé” hanno ricevuto il tappo a fungo e la gabbietta. Al calice si mostra dorato dal perlage sottile. Emerge la precisione armonica dell’accordo tra note di mandorla e frutta esotica matura, confettura di albicocca, agrumi e zenzero canditi, biscotto d’orzo e un contrappunto iodato, in cui l’orizzonte delle note evolutive si tinge di miele, foglie di tè e mentuccia. Alla prima prova in degustazione ha già dimostrato le sue qualità giovanili.

“Questo luogo offre il meglio di ogni cosa ed questo il motivo per cui anch’io qui ho dato il meglio di me stessa.” Così Maria Callas descriveva il tempio milanese dove ogni artista dà il meglio di sé. Il millesimo brut è diventato il vino d’onore del teatro. per ogni vendemmia una stagione teatrale, per ogni prima del 7 dicembre un nuovo vintage. La stagione 2018-2019, fortemente incentrata sulla tradizione italiana, trova nel millesimo brut 2013 il suo vino d’onore attraverso uno speciale tributo alle origini del teatro e ai simboli che ne rappresentano l’essenza. Dall’etichetta alla custodia, tutto è stato immaginato nel rispetto della tradizione con una fedeltà estrema all’identità del Teatro e al contempo con il desiderio, tutto scaligero, di portare innovazione e di suggerire nuovi percorsi visivi. L’etichetta riprende i motivi dei decori tessili e viene rifinita nel suo bordo con lo stesso fregio che troviamo nello stemma del Teatro e in molte delle sue decorazioni. L’astuccio giustappone l’austerità della facciata dell’edificio, costruito nel 1788 dall’architetto Giuseppe Piermarini nel solco del più puro neo-classicismo, alla vivacità del motivo decorativo del tessuto che ricopre le pareti e i soffitti dei palchi.

MONGIOIA - L'ASTRALIS MOSCATO D'ASTI DOCG 2017
Questo Cru è vinificato in purezza. Dopo il più breve tempo possibile dalla vendemmia avviene una particolare pressatura. La fermentazione spontanea avviene con lieviti indigeni selezionati in autoclavi d’acciaio e filtrato con sacchi di tela ripetutamente da Settembre a Pasqua dell’anno successivo. È affinato due anni in bottiglia, in posizione verticale. Giallo dorato vivo, bollicina finissima. Sentori di frutta matura, quasi esiccata, di mela e pera cotta. Ricco di profumi terziari di frutta esotica, erbe aromatiche e spezie, come il cardamomo. Marcata aromaticità retronasale. Particolari note floreali di calendula, mimosa e rosa gialla. Ingresso in bocca coinvolgente e senza spigoli. Grande freschezza e persistenza. Il gusto fruttato è ricco, con note di miele e camomilla. Acidità e la freschezza ben equilibrate.
Questo Cru è vinificato in purezza. Dopo il più breve tempo possibile dalla vendemmia avviene una particolare pressatura. La fermentazione spontanea avviene con lieviti indigeni selezionati in autoclavi d’acciaio e filtrato con sacchi di tela ripetutamente da Settembre a Pasqua dell’anno successivo. È affinato due anni in bottiglia, in posizione verticale. Giallo dorato vivo, bollicina finissima. Sentori di frutta matura, quasi esiccata, di mela e pera cotta. Ricco di profumi terziari di frutta esotica, erbe aromatiche e spezie, come il cardamomo. Marcata aromaticità retronasale. Particolari note floreali di calendula, mimosa e rosa gialla. Ingresso in bocca coinvolgente e senza spigoli. Grande freschezza e persistenza. Il gusto fruttato è ricco, con note di miele e camomilla. Acidità e la freschezza ben equilibrate.